TRIESTE – APM Terminals ed ENNA hanno formalizzato il progetto di costruzione e gestione del nuovo terminal container di Fiume, con la firma dell’accordo di concessione di 50 anni per Rijeka Gateway, joint venture tra le due società sulla costa nord adriatica della Croazia.
La cerimonia, alla quale hanno partecipato il primo ministro croato Andrej Plenković e il ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture Oleg Butković, segna l’inizio della fase di costruzione della nuova struttura, che dovrebbe diventare operativa entro tre anni e mezzo. Dopo aver completato la fase 2, si arriverà ad una capacità complessiva di un milione e 55mila Teu.
APM Terminals ed ENNA formano con questa joint venture una forte partnership con una comprovata esperienza nelle operazioni terminalistiche e intermodali. Il futuro terminal farà parte della rete globale di APM Terminals e beneficerà della profonda conoscenza del mercato locale in Croazia da parte di ENNA.
Energia Naturalis (ENNA) gestisce circa 20 società di proprietà del gruppo, la cui forza è determinata dall’ampio spettro delle sue operazioni, che vanno dal commercio e la fornitura di gas naturale alle risorse energetiche sostenibili, al commercio di prodotti petroliferi e altri beni, progetti di investimento e operazioni di trasporto. Il gruppo Energia Naturalis è una delle aziende in più rapida crescita in Croazia e nella regione.
Una volta completato, il nuovo terminal avrà una lunghezza di ormeggio di 400 metri (680 m dopo il completamento della Fase 2) e sarà dotato di tre gru ship-to-shore (STS) (4 in totale con la Fase 2). Queste gru, le più grandi attualmente disponibili sul mercato, renderanno Rijeka Gateway capace di servire navi fino a 24 000 Teu.
La sfida lanciata da Rijeka Gateway si sposta ora, oltre all’impegno per la costruzione del terminal, sulla questione dei collegamenti ferroviari. Il porto di Rijeka, infatti, attualmente non permette la rapida movimentazione di un numero così elevato di container, come previsto dal progetto.
Se i collegamenti ferroviari dovessero essere adeguati in tempi brevi, Fiume diventerebbe un pericoloso concorrente per i vicini porti di Trieste e Capodistria, perché tutti e tre gli scali fanno riferimento in primis ai mercati dell’Europa orientale e centrale.