TRIESTE – Nei primi nove mesi del 2024, Luka Rijeka e Adriatic Gate hanno movimentato l’1% di tonnellate di merci in meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sempre tra gennaio e settembre, invece, è cresciuto il numero di Teu all’Adriatic Gate Container Terminal: 306.835 contro 290.122 (+6%).
Il calo di rinfuse è conseguenza della riduzione dei volumi di esportazione di cereali. Una diminuzione influenzata da cambiamenti climatici sfavorevoli, dall’andamento dei prezzi sulle borse agricole e da variazioni nelle direttrici logistiche.
Ridotto anche il traffico di rottami metallici, a causa del calo del prezzo di questa categoria di merci sul mercato di destinazione (Turchia) e della limitata capacità di stoccaggio, a causa dei lavori in corso sulle infrastrutture portuali.

In calo (-5,8%) anche i ricavi, legati soprattutto al minore volume di movimentazione rinfuse. Le spese operative di Luka Rijeka sono rimaste allo stesso livello rispetto al periodo osservato dell’anno precedente.
L’utile del Gruppo, sempre per i primi nove mesi del 2024, è diminuito in maniera pesante (-61,08%) rispetto al 2023.

Nel report dell’azienda viene ancora una volta citato l’impatto della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia, con effetti secondari che hanno anche portato aumenti nei costi operativi.
Per quanto relativo alla crisi nel Mar Rosso, anche il porto di Fiume, come gli altri porti europei, sta subendo le decisioni delle compagnie di navigazione, che stanno deviando le navi sulla rotta del Capo di Buona Speranza, aumentando transit time e tariffe di trasporto.