TRIESTE – Le compagnie stanno per alzare i noli marittimi tra Far East, Mediterraneo e Nord Europa, ma gli operatori non dovrebbero preoccuparsi.
Questo il messaggio di Xeneta, la principale piattaforma di intelligence sui noli marittimi e aerei, per bocca del capo analista Peter Sand.
“I vettori di container stanno cercando disperatamente di far salire i noli spot all’inizio di novembre per arrestare il declino del mercato e rafforzare la loro posizione nelle trattative con i caricatori europei per nuovi contratti a lungo termine” scrive la piattaforma con sede in Norvegia. I dati più recenti di Xeneta, infatti, mostrano che i noli spot medi sui principali traffici dall’Estremo Oriente al Nord Europa e al Mediterraneo sono destinati ad aumentare tra il 15 e il 25%.
Le tariffe spot medie si attestano attualmente a 3.390 dollari per Feu (container da 40 piedi) verso il Nord Europa e a 3.430 dollari per Feu verso il Mediterraneo, dopo che entrambe sono diminuite drasticamente dalla fine di agosto, rispettivamente del -55% e del -49%. «I caricatori europei potrebbero essere spaventati dall’aumento dei tassi spot all’inizio di novembre, ma non dovrebbero esserlo. I trasportatori cercano disperatamente di mantenere alto il mercato spot e di arrestare i recenti pesanti ribassi. È chiaro – sostiene Peter Sand, analista capo di Xeneta – che c’è ancora volatilità nelle supply chain oceaniche e i vettori sottolineeranno il continuo impatto del conflitto nel Mar Rosso, ma la direzione fondamentale del mercato è al ribasso ed è improbabile che l’aumento dei tassi di novembre rimanga troppo a lungo».
Xeneta sottolinea come molti caricatori europei sono attualmente impegnati in trattative con i vettori di container marittimi per nuovi contratti a lungo termine che entreranno in vigore a gennaio. Un mercato spot elevato potrebbe rafforzare la posizione negoziale di un vettore, se venisse esercitata una pressione al rialzo sul mercato a lungo termine. Tuttavia, il Global Xeneta Shipping Index (XSI®), che misura tutte le tariffe a lungo termine valide sul mercato, è sceso a ottobre per la prima volta in tre mesi, con un calo del 5,6% a 157 punti. Anche il sottoindice XSI® per le esportazioni in Estremo Oriente, che comprende le principali rotte verso il Nord Europa e il Mediterraneo, è sceso del 7,5% in ottobre, attestandosi a 194,4 punti.
Sand ritiene che le trattative tra spedizionieri e vettori per nuovi contratti a lungo termine potrebbero essere difficili a causa della volatilità del mercato nel 2024 a seguito dell’escalation del conflitto nel Mar Rosso. «Sia i caricatori che i vettori possono presentare argomenti convincenti. I vettori faranno notare che le tariffe spot medie dall’Estremo Oriente al Nord Europa sono ancora aumentate del 224% rispetto a 12 mesi fa e che la ragione principale di questo enorme aumento – il conflitto nel Mar Rosso – continuerà nel 2025. Gli spedizionieri monitoreranno attentamente i dati di mercato e punteranno sul calo delle tariffe spot degli ultimi mesi per opporsi con forza agli aumenti delle loro nuove tariffe a lungo termine. È un momento cruciale – ha aggiunto Sand – per i caricatori e per i vettori, perché nessuna delle due parti vuole essere esposta alla continua volatilità del mercato nel 2025, bloccando tariffe a lungo termine troppo alte o troppo basse. Per questo motivo il mercato si sta orientando sempre più verso accordi indicizzati, che vanno nell’interesse di entrambe le parti in caso di movimenti significativi del mercato».