TRIESTE – Nel porto di Duisburg si sta costruendo il più grande terminal container dell’hinterland europeo, che sarà anche il primo terminal con operazioni completamente neutre dal punto di vista climatico. Il tutto, utilizzando l’idrogeno, una rete intelligente e la capacità di fornire energia ai quartieri vicini.
duisport (che possiede il 15% di Interporto Trieste) e il Fraunhofer Institute for Environmental, Safety and Energy Technology hanno analizzato tecnologie all’avanguardia e sviluppato modelli personalizzati per il più grande hub dell’entroterra europeo come parte del progetto “enerPort”. Nel progetto di follow-up “enerPort II”, il prossimo passo è ora quello di installare un sistema energetico sostenibile che collega le energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia, gli utilizzatori e varie tecnologie a idrogeno. I componenti chiave per raggiungere l’obiettivo sono costituiti dai sistemi di celle a combustibile e dai motori a idrogeno per la generazione di energia. Il nuovo terminal è già considerato come un campo di prova e un modello per i porti interni “a impatto climatico zero” in tutto il mondo.
«Nel Duisburg Gateway Terminal (DGT), le nostre operazioni non saranno solo all’avanguardia, digitali ed efficienti, ma anche al 100% neutrali rispetto al clima. Il più grande progetto di sviluppo dal “logport I” 22 anni fa è un progetto modello con una risonanza che va ben oltre il porto di Duisburg. Mostra come sarà la logistica e la fornitura di energia del domani» spiega il CEO di duisport Markus Bangen.
Il terminal Duisburg Gateway sarà gestito nel modo più autosufficiente possibile. «Nello specifico, implementeremo un concetto energetico sostenibile, basato sull’idrogeno, che mira ad un alto livello di autosufficienza» afferma Alexander Garbar, vice capo dello sviluppo aziendale e responsabile della sostenibilità di duisport. «Una rete energetica locale intelligente accoppia e controlla le energie rinnovabili sotto forma di impianti fotovoltaici e di cogenerazione basati sull’idrogeno con sistemi di stoccaggio di energia elettrica e termica, così come lo stoccaggio di idrogeno e gli utilizzatori come l’energia a terra, le stazioni di ricarica e i sistemi di gru».
Una caratteristica speciale del progetto “enerPort II” è la sua struttura modulare. Questo crea le condizioni per una continuazione ininterrotta del processo di trasformazione, poiché i progetti successivi o satellite possono essere integrati senza problemi. Per esempio, elettrolizzatori o locomotive a idrogeno, come si sta sperimenatndo anche nel porto di Trieste.