TRIESTE – Le recenti piogge hanno alzato il livello del Reno sono in alcune aree, ma non in maniera sufficiente per consentire la navigazione a pieno carico.
Dopo le storiche “secche” del 2018, la Germania sta nuovamente affrontando problemi di navigazione lungo il Reno, la principale via d’acqua d’Europa. L’aumento dei livelli si è verificato soprattutto nelle regioni meridionali grazie alle forti piogge dei giorni scorsi, ma le aree settentrionali restano difficili da percorrere con le navi a pieno carico.
Per questo motivo, nelle scorse settimane gli operatori avevano già provveduto a ridurre mediamente del 40% il peso delle merci a bordo della navi fluviali.
Lo spettro, confermato anche da alcune società di consulenza, è che si verifichi ciò che già si era temuto nel 2018 con una “bassa marea” permanente e conseguenze pesantissime sull’intera catena della logistica tedesca.
Il livello dell’acqua misurato a Kaub (strettoia lungo il Reno a ovest di Francoforte), è sceso sotto 1 metro a metà della scorsa settimana, per la prima volta da marzo e ben sotto la media stagionale.
Inevitabili, nel frattempo, gli aumenti per i costi delle spedizioni. Nel 2019 e nel 2020 il Reno si si era confermato come la più importante via d’acqua tedesca. Dopo la “bassa marea” del 2018, il trasporto merci aveva ripreso vigore nonostante alcuni cali: 21,3 milioni di tonnellate di merci sull’Alto Reno nel 2019 e 19,2 milioni di tonnellate nel 2020 (nel 2018: 17,2 milioni di tonnellate).
Nel Basso Reno, dove viene trasportato il 70% di tutte le merci, il volume delle merci registrato nel 2019 era stato di 141,1 milioni di tonnellate. Nel 2020 circa 130 milioni.
Nel 2021 il Reno è stato utilizzato per trasportare circa 170 milioni di tonnellate di merci (compresi prodotti petroliferi, prodotti chimici, carbone, ferro e metalli) lungo tutta la sua estensione.
Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung (che cita la società di consulenza Everstream Analytics), molte aziende tedesche hanno preso precauzioni per mitigare le conseguenze delle secche sul Reno. Oltre all’utilizzo di navi con minore pescaggio e la creazione di una maggiore capacità di stoccaggio per i prodotti finiti, sono stati anche previsti piani più flessibili per i lavori di manutenzione degli impianti e capacità aggiuntive via ferrovia. Il forte calo del livello delle acque del Reno sarebbe da attribuire alla scarsità di neve sulle Alpi.
Un allarme, quello dell’abbassamento dei livelli d’acqua del Reno in Germania, che lo scorso anno aveva anche sollecitato un appello in Italia da parte di Federagenti, che aveva invitato a considerare le maggiori opportunità per i porti italiani.