TRIESTE – Decarbonizzazione ed energie rinnovabili: tavola rotonda nei giorni scorsi al cantiere navale Viktor Lenac di Fiume in Croazia.
Presenti esperti di varie aziende del settore, per trovare una via d’intesa con gli abitanti del territorio su cui opera la struttura. Il tema è quello della salvaguardia della fascia costiera che vede affiancate realtà industriali e centri alberghieri. Un anno fa il cantiere aveva sottoscritto un accordo per delle pompe di calore ad acqua marina, con l’obiettivo di abbattere il consumo di energia. Ora giungono i risultati. Si tratta di un progetto europeo del costo di 480mila euro, di cui circa 232mila a fondo perduto.
Il progetto “Seawater Heat Pump System” è stato finanziato da Islanda, Liechtenstein e Norvegia nell’ambito dello Spazio economico europeo (SEE) 2014-2021, con un cofinanziamento nazionale della Repubblica di Croazia per un importo di 232.583 euro del Fondo “Energia e cambiamento climatico”.
Al panel sono stati presentati esempi di buone pratiche e alla discussione hanno preso parte esperti della Facoltà tecnica di Fiume, dell’Istituto per l’energia Hrvoje Požar, di E.ON Hrvatska e delle società Sensum ed Enasol.
La parte vecchia del cantiere è stata collegata ad un gruppo di edifici di abitazione pubblica assicurando agli stessi, con l’ausilio delle nuove pompe di calore, un sistema di riscaldamento ed uno di raffreddamento. In questo modo anche il cantiere potrà contare su un risparmio del 60% annuo sui costi dell’energia elettrica, con una notevole riduzione di emissioni di anidride carbonica.
Sandra Uzelac, direttrice esecutiva del Viktor Lenac, ha commentato: «La convivenza con i residenti e la loro vocazione turistica ci coinvolge e ci porta a fare la nostra parte. Abbiamo l’obbligo di tutelare l’ambiente, l’aria e il mare, pensando anche a gestire l’energia, puntando sulle rinnovabili. Non possiamo fare miracoli, ma faremo il possibile».
«Disponiamo di risorse energetiche straordinarie. Il nostro progetto consiste nello sfruttare il mare, attraverso le pompe di calore, sia per il raffreddamento che per il riscaldamento dei capannoni produttivi. Il risparmio è notevole» ha aggiunto Zdenko Vidmar, responsabile del progetto.