TRIESTE – L’autorità portuale di Trieste ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica del banchinamento parziale del terminal Noghere: avviate anche procedure di gara per affidamento lavori.
La Fase I sarà comprensiva di dragaggio del Canale navigabile e del collegamento alla viabilità. Approvato anche il quadro economico di spesa presunta, che ammonta a poco più di 45 milioni di euro.
L’intervento è ricompreso nel programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Pnrr, per una somma complessiva di 416,5 milioni di euro.
Il nuovo terminal sarà gestito da Adria Port, società controllata dallo Stato ungherese, che prevede di realizzare un centro multipurpose. L’obiettivo della parte pubblica è anche quello di identificare le attività necessarie a trasformare le aree attualmente in stato di abbandono e degrado, a causa dell’elevato inquinamento dovuto alla presenza, nello scorso secolo, della raffineria Aquila.
Nello scenario di breve periodo (Fase I), sono pianificati il dragaggio del canale di servizio al nuovo terminal Ro-Ro e la parziale realizzazione del banchinamento, oltre a una infrastruttura stradale di collegamento connesso alla viabilità esistente (via Flavia), attraverso un’intersezione a rotatoria inclusa nel progetto.
L’area, grazie al ripristino già pianificato dei raccordi ferroviari industriali con la stazione di Aquilinia, sarà servita direttamente dalla ferrovia e sarà quindi fortemente orientata alla “trimodalità” e, più specificamente, all’intermodalità mare-ferro. L’Authority stima che l’opera sia in grado di generare un volume aggiuntivo di traffico pari a 300.000 Teu equivalenti, con una quota modale ferroviaria pari a 2.500 treni/anno (con un risparmio in termini di emissioni di CO2 intorno alle 86.000 tonnellate/anno).