TRIESTE – Attaccato da più parti, il presidente dell’Authority e Commissario crociere di Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, ha difeso il proprio operato, sottolineando inoltre che la crisi del Mar Rosso ha creato ritardi e aumento di costi ma non un calo transiti a Venezia.
A contestare quanto fatto dall’Autorità portuale in questi ultimi due anni erano state le maggiori compagnie di navi da crociera, l’associazione degli operatori e il concessionario gestore dei terminal al quale non è stato prolungata la concessione stessa.
In un’ampia intervista sulle pagine locali de Il Gazzettino, Di Blasio ha sostenuto che non ci sono ritardi nelle procedure di appalto per l’esecuzione delle varie opere a sostegno del traffico passeggeri, accusando chi protesta di non conoscere la normativa. Oggi, invece, lo stesso Di Blasio ha voluto esprimere la propria opinione in merio alla crisi del Mar Rosso in relazione alle conseguenze sui porti di Venezia e Chioggia.
«La crisi del mar Rosso è uno dei grandi shock che hanno interessato il sistema portuale in generale e quello veneto in particolare» ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, rispondendo alle domande dell’agenzia Adnkronos. Per Venezia, la crisi del Mar Rosso, ha spiegato Di Blasio, «ha avuto un impatto importante in termini di ritardi. Le navi, soprattutto quelle porta contenitori, che non hanno avuto la possibilità di transitare attraverso il Canale di Suez, hanno avuto un ritardo in media di 14 giorni rispetto al transito normale. Questo non ha comportato per Venezia una diminuzione quanto un rallentamento. Il calo è stato importante, per i contenitori, è stato di circa il 35% a gennaio. La situazione è stata migliore a febbraio rispetto all’anno precedente. Non c’è stato un impatto così forte al momento sulle rinfuse».
«A Venezia – ha proseguito Di Blasio – abbiamo fatto una proposta, l’abbiamo fatto insieme alla vicepresidente della Regione del Veneto e assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti. Un anno e mezzo fa abbiamo siglato un patto per le infrastrutture del Veneto e siamo riusciti per la prima volta a mettere insieme i porti di Venezia di Chioggia, tutti gli interporti e tutti gli aeroporti. La finalità era proprio quella da un lato di essere presenti sui mercati nazionali e internazionali in occasione degli eventi fieristici come infrastrutture del Veneto e dall’altro di cooperare e di collaborare su una serie di priorità orizzontali che riguardano le grandi sfide che ogni hub logistico e portuale ha davanti a sé: parlo di energia, parlo di sostenibilità ambientale, di digitalizzazione e di protezione degli attacchi cyber».