TRIESTE – È sostanzialmente stabile, con 37,2 milioni di tonnellate, il volume di greggio sbarcato al Terminale Marino di Trieste e trasportato da SIOT-TAL tramite l’Oleodotto Transalpino. Nel
Sono state 402 le petroliere che hanno attraccato ai pontili della struttura nella baia di Muggia, ma sull’andamento dei traffici ha pesantemente influito la ridotta operatività della raffineria austriaca servita dall’oleodotto TAL, Schwechat, dove il 3 giugno si è verificato un incidente meccanico. L’inconveniente si è verificato al termine di una fase di manutenzione programmata, che aveva interessato l’impianto a partire dal 19 aprile 2022. La raffineria è tornata alla piena operatività soltanto il 7 ottobre.
«Possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto – il commento di Alessio Lilli, presidente della Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino – . Abbiamo garantito una piena operatività dei nostri impianti nel corso dell’anno senza interruzioni o imprevisti. L’andamento dei traffici del primo semestre era superiore allo stesso periodo del 2021, tanto da farci stimare di chiudere l’anno tornando ai livelli di trasportato antecedenti la pandemia. La riduzione della domanda, nel secondo semestre, da parte della raffineria austriaca, dovuta al suo prolungato fuori servizio per motivi tecnici, è stimabile in circa due milioni di tonnellate ed è uno dei principali fattori che ha contribuito ad abbassare il dato finale».
Per quanto riguarda l’origine dei greggi trasportati, il principale Paese di provenienza rimane il Kazakistan con il 30% del petrolio arrivato alla SIOT, seguito da Libia (14%), Azerbaigian (11 %), USA (11 %) e Iraq (10 %). Nel corso del 2022 SIOT-TAL ha ricevuto greggio proveniente da 22 Paesi.
Non hanno invece avuto un impatto sull’operatività SIOT-TAL le sanzioni verso il petrolio russo dovute al conflitto in Ucraina. Entrate in pienamente in vigore solo nell’ultima parte dell’anno, gli approvvigionamenti di greggio russo verso le raffinerie servite dall’oleodotto sono sempre stati marginali. «Com’era prevedibile, le sanzioni verso la Russia non hanno influito sui volumi di greggio movimentati in Nord Adriatico – aggiunge Lilli – . Il mercato petrolifero è estremamente resiliente e capace di adattarsi velocemente ai repentini cambiamenti geopolitici».