TRIESTE – Il porto di Venezia è il primo in Italia a ospitare un simulatore di lavoro in spazi confinati, da utilizzare per formazione e addestramento degli operatori.
Lo strumento, che riproduce parte delle situazioni che possono incontrare gli operatori impegnati nelle aree portuali, è stato brevettato dalla Direzione centrale ricerca dell’Inail.
Il simulatore è stato installato a Porto Marghera, nell’area antistante il fabbricato portuale 448. Il suo utilizzo in percorsi formativi risulta particolarmente efficace poiché consente di riprodurre situazioni di rischio tipiche degli spazi confinati e di testare le procedure di sicurezza e di emergenza. Tra gli obiettivi principali, l’addestramento degli operatori per l’assunzione di posizioni ergonomiche mentre lavorano in spazi particolarmente angusti.
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Inail (Direzione regionale Veneto) e Vigili del Fuoco (Direzione interregionale Veneto e Trentino Alto Adige) hanno siglato un accordo per la definizione di una proposta formativa dedicata al lavoro in ambiti confinati o sospetti di inquinamento, rivolta ai lavoratori impegnati in attività all’interno di stive, serbatoi, silos, pozzetti interrati e cavidotti nei porti di Venezia e di Chioggia.

La necessità di interventi formativi e addestrativi destinati ad operatori impegnati in questo genere di situazioni, nasce da un dato infortunistico numericamente significativo, ma soprattutto dalla consapevolezza che gli effetti provocati da infortuni occorsi in detti spazi sono sempre gravissimi e con esito mortale.
Infatti, i dati rilevati da Inail Veneto evidenziano che, negli ultimi due anni, in regione sono stati denunciati in questa tipologia di ambienti 6 casi di infortunio che hanno coinvolto più persone contemporaneamente e con esito mortale. I rischi presenti in questi ambienti di lavoro sono spesso invisibili, silenziosi, inodori e generano un’errata percezione della pericolosità che si cela in questi contesti lavorativi.
«I porti veneti sostengono la cultura della sicurezza da ogni punto di vista – ha detto dichiara il presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio – . Finalmente, grazie alla collaborazione con Inail e Vigili del Fuoco i lavoratori dei porti di Venezia e Chioggia potranno beneficiare anche di uno strumento all’avanguardia per testare fisicamente condizioni di lavoro molto particolari che sono spesso associate ad un elevato profilo di rischio. L’iniziativa si inserisce nel solco delle politiche adottate dall’Autorità in ambito safety. L’Ente vigila infatti costantemente sulla sicurezza dell’attività portuale e svolge più di 650 ispezioni all’anno presso i terminal durante le operazioni di sbarco e imbarco e movimentazione della merce. Inoltre, attraverso il Consorzio Formazione Logistica Intermodale, l’Autorità organizza periodicamente corsi di formazione dedicata agli operatori che sono impegnati nelle complesse attività che caratterizzano la quotidiana attività degli scali lagunari».