TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale dei porti di Venezia a Chioggia ha emesso un’ordinanza per riorganizzare la fornitura di lavoro temporaneo (ex articolo 17 L. 84/1994).
Il provvedimento, che riguarda la Soc. Coop. Nuova Compagnia lavoratori Portuali (NCLP) a Venezia e Serviport Coop. A.R.L. a Chioggia, prelude ad una gara con la quale l’Authority intende unificare il soggetto che si occuperà dei picchi di lavoro nei due scali. Con l’ordinanza viene stabilito che le imprese autorizzate ad operare ex art. 16 (carico, scarico e movimentazione merci) al porto di Venezia possono avvalersi, all’occorrenza, della manodopera temporanea messa a disposizione da Nuova CLP e da Serviport. Per gli eventuali avviamenti nel porto di Venezia, Serviport non potrà avvalersi del lavoro interinale. Per gli eventuali avviamenti nel porto di Venezia, Serviport è tenuta ad applicare le tariffe già in uso nello scalo, mentre NCLP e Serviport potranno avviare eventuali ulteriori turni di lavoro (ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. n. 66/2003), nella fornitura di manodopera temporanea.
Le due imprese si trovano entrambe in regime di proroga nelle more dell’avvio della procedura ad evidenza pubblica per la selezione del nuovo soggetto destinato a offire il servizio. La decisione dell’Authority è stata presa a seguito del “crescente disallineamento (che si traduce nei c.d. “tagli di squadra”) tra numero di lavoratori disponibili come prestatori di manodopera temporanea e numero di lavoratori temporanei richiesti da parte delle imprese ex art. 16 operanti nel porto di Venezia, in grado di compromettere il regolare svolgimento delle operazioni portuali, con ricadute sulla competitività dello scalo, soprattutto in questo momento caratterizzato da una significativa ripresa dei traffici commerciali”.
Il tutto anche considerando la drastica riduzione di occasioni di impiego per i lavoratori portuali, con conseguente significativo incremento del ricorso all’IMA (indennità mancato avviamento) “comportante un onere economico per lo Stato”; ma anche del fatto che il “costante ricorso che NCLP fa all’agenzia di lavoro interinale”, testimonierebbe come al porto di Venezia le occasioni di lavoro per la fornitura di manodopera temporanea “si presentano di rilevante entità”.