TRIESTE – Sono iniziati nei giorni scorsi nel Quarnero i test per il collaudo della Santiago, nave cisterna per prodotti petroliferi e chimici da 50mila tonnellate.
La costruzione dello scafo era iniziata più di sei anni fa proprio al “3 Maggio” e poi trasferita allo Scoglio Olivi (Uljanik) di Pola, dove era rimasta ormeggiata per quasi quattro anni, a causa dei problemi finanziari che stanno avvolgendo i cantieri istriani. Nel frattempo, il fallimento del Gruppo Uljanik ha avuto strascichi che sembravano dover travolgere anche il “3 Maggio”. Dopo il collaudo di questi giorni, la nave dovrebbe essere pronta per la fine del mese.
La consegna della Santiago alla società armatrice Marflet e il successivo completamento della Siem Ashanti per consegnarla alla greca Neptune Lines (forse entro l’estate), dovrebbero poter risollevare le sorti del cantiere fiumano. Il futuro della struttura però, si potrà conoscere nei prossimi mesi, mentre non sono escluse opzioni che prevedano la concessione degli scali a soggetti privati.
La storia del “3 Maggio” ha origine a fine ‘800 per poi decollare con l’impero austroungarico e la decisione di scegliere il cantiere navale per costruire nuove navi per la Marina Imperiale. Dopo la Prima guerra mondiale il passaggio all’Italia e le tristi vicende della Seconda Guerra mondiale. Fiume fu liberata il 3 maggio 1945, il cantiere navale completamente distrutto e ricostruito con il nome attuale.