TRIESTE – Inaugurato oggi a Bari il nuovo Centro Innovazione e Sviluppo (CIS) di Isotta Fraschini Motori (IFM), erede di un’icona del made in Italy e oggi controllata di Fincantieri.
La società, che opera nell’ambito della progettazione, costruzione e commercializzazione di generatori di energia e di propulsori, è stata al centro di una giornata istituzionale di presentazione delle nuove linee d’azione votate all’innovazione e alla sostenibilità ambientale che interesseranno lo stabilimento.
«Questa è una tappa fondamentale per la nostra Isotta Fraschini, coinvolta a pieno titolo nel percorso di innovazione tecnologica tracciato dal nuovo piano industriale, che rilancia la sinergia tra la società e le divisioni militare e mercantile del Gruppo. Il nuovo CIS, infatti, è un tassello importante di una strategia fortemente promossa da Fincantieri che porterà alla definizione di prodotti sempre più efficienti e sostenibili, quelli del futuro» ha dichiarato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri.
Il CIS, in cui sono confluite sia risorse interne sia 32 giovani neoassunti, sarà impegnato primariamente nello sviluppo di “Ifuture”. Si tratta di un articolato piano di ingegneria e industrializzazione che prevede il miglioramento dell’affidabilità dei motori attualmente in produzione, la realizzazione di una “versione industriale” dei motori rivolta al mercato dei gruppi elettrogeni (per applicazione industriale su terraferma), lo studio di nuovi sistemi di power management che gestiscano molteplici fonti di produzione di energia, comprese le rinnovabili, l’avvio della progettazione di un nuovo motore, puntando su tecnologie che contribuiscano alla transizione energetica e che abbia come obiettivo finale l’impiego dell’idrogeno.
Proprio dal forte focus sull’idrogeno, anche grazie ai fondi erogati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e al fondo europeo IPCEI (Important Project of Common European Interest) Hy2Tech, nasce “IFuture Hydrogen”, un programma che porterà alla realizzazione di due distinti prodotti marini alimentati con questo combustibile: una famiglia di motori a combustione interna e una piattaforma modulare di fuel cell. Entrambi saranno dedicati a una fascia di potenza compresa tra i 500 e i 4.000 kW e abbatteranno le emissioni di CO2 fino a valori prossimi allo zero.