TRIESTE – Giovedì scorso durante l’ultima riunione del Govenro croato è stato deciso di mettere in sicurezza finanziaria il cantiere navale Scoglio Olivi di Pola.
Il governo ha infatti ordinato al Centro per la ristrutturazione e la vendita (CERP) di acquistare con fondi propri fondi due azioni della fallita “Uljanik Brodogradilište”, che rappresentano il 54,77% di tutte le azioni della società “Uljanik Brodogradnja 1856” al prezzo di 6,9 milioni di euro, secondo la valutazione dell’assemblea dei creditori, cifra al di sotto della quale le azioni non avrebbero potuto essere vendute.
Alla stessa CERP, inoltre, è stato imposto di versare fino a 10 milioni di euro a favore della “Uljanik Brodogradnja 1856” per garantire la necessaria stabilizzazione finanziaria e liquidità della società, con l’obiettivo di completare la costruzione iniziata di una nave e del bacino galleggiante.
«Questa decisione crea i presupposti per il completamento delle costruzioni iniziate e la stabilizzazione delle attività della società in termini di eliminazione delle ragioni per l’apertura del fallimento e di tutela dei creditori, dei valori immobiliari e degli interessi della Repubblica di Croazia», ha spiegato il ministro dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile, Damir Habijan.
Lo stesso ministro ha poi aggiunto che il governo ha preso questa decisione dalla posizione di creditore, con l’obiettivo di ridurre i danni al bilancio statale, nonché per la protezione del valore di proprietà delle azioni aziendali, aspettandosi di realizzare un valore aggiunto con la vendita di azioni aziendali in un prossimo futuro.
La decisione dello Stato croato si innesta su una vicenda che da qualche tempo ha assunto i toni di una telenovela, con una serie di tentativi di vendita, tutti con l’obiettivo di salvare almeno in parte la tradizione cantieristica di Pola.
La cifra fissata a 13,8 milioni di euro e prima ancora (a maggio) a 20,7 milioni di euro, seguiva il rifiuto, da parte dello stato croato, di accettare un’offerta diretta da parte di CE Industries (società ceca che si sta comprando parte del porto di Fiume) a 20,57 milioni. A breve i tentativi di vendita si sarebbero esauriti, con il rischio che venisse dichiarata la bancarotta prima di aver trovato un compratore. Nel frattempo i conti correnti della società restano bloccati.