TRIESTE – La Regione Fvg crede fermamente nelle potenzialità del turismo nautico e sta lavorando per un disegno di legge per le marine e per l’economia del mare.
La proposta vedrà la luce entro la prossima estate e punterà a rendere ancora più attrattivo il settore del turismo nautico, che in Friuli Venezia Giulia genera circa duemila posti di lavoro e si rivolge a un bacino di utenza potenziale di oltre 60mila turisti, tra italiani e stranieri, del diportismo.
Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, ieri a Lignano Sabbiadoro dove ha partecipato all’inaugurazione della sesta edizione del Lignano Boat Show. L’evento,i programma anche il prossimo fine settimana, sta puntando i riflettori su un settore in forte crescita, resta un punto di riferimento per la nautica, non solo per l’Italia ma anche alcuni Paesi tradizionalmente attirati dal sistema turistico del Fvg.
«Un settore che vede il Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato Bini – come la regione in Italia con il più alto tasso di densità di posti barca per estensione di fascia costiera. Secondo i dati della rete Fvg Marinas (che raggruppa 21 sui 25 porti turistici della regione, con circa 7.600 posti barca sui 16 mila complessivi) i diportisti in Friuli Venezia Giulia sono, per oltre il 60%, italiani seguiti da austriaci e tedeschi con altre rappresentanza dei Paesi dell’Est Europa. Nel post pandemia – ha aggiunto l’assessore – si sono registrati aumenti a doppia cifra del tasso di occupazione dei posti barca con un +20% raggiunto negli ultimi tre anni».
Sulla base di questi numeri, la Regione ha compreso la necessità di intervenire attraverso una nuova legge che, innanzitutto, riconosca la rilevanza del comparto per il turismo del Friuli Venezia Giulia e che determini le azioni e i canali contributivi utili a potenziare quella fetta di economia del mare con oltre duemila occupati e un fiorente indotto fatto anche di artigiani e piccoli operatori. L’obiettivo, ha evidenziato l’assessore, è quello di competere con l’altra sponda dell’Adriatico.

A ottobre dello scorso anno, pur con dati riferiti al 2022, Confartigianato Fvg aveva descritto il peso del comparto sulle piccole imprese del territorio, con numeri confortanti, nonostante il calo di iscrizioni di unità a vela e di altre conseguenze della pandemia.
Alla fine del 2022, in Friuli-Venezia Giulia, si registravano 218 sedi di imprese artigiane attive nel settore nella nautica da diporto.
Nella nautica regionale, l’artigianato ha un’incidenza del 64,1%, sul totale di 340 imprese (artigiane e non artigiane) e del 8,5%, rispetto ai 5.700 addetti nelle localizzazioni d’impresa totali del settore.
Il numero maggiore di imprese artigiane della nautica è localizzato in provincia di Udine (128 aziende, 58,7% del totale artigianato nautico FVG), seguono Gorizia (42 sedi, 19,3%), Trieste (41 sedi, 18,8%) e infine Pordenone (7 sedi, 3,2%).
Nei primi sei mesi del 2023 è proseguito l’andamento positivo della demografia delle imprese con 20 iscrizioni di imprese all’Albo artigiano e 8 cancellazioni, per un saldo positivo di +12 sedi. Il dato di stock a metà del 2023 è di 230 aziende nautiche artigiane.