TRIESTE – Percorsi di riqualificazione professionale, ammortizzatori sociali per l’inserimento dei lavoratori, raccordo ferroviario e soprattutto allargamento della zona franca.
Queste le richieste, emerse oggi al tavolo ministeriale, da parte di Msc per procedere alla realizzazione di un sito produttivo per carri ferroviari in grado di riassorbire i 300 lavoratori dello stabilimento di Wartsila a Trieste. La Regione Friuli Venezia Giulia si è già detta disponibile a supportare Msc.
È ripreso oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy il confronto sulla definizione dell’Accordo di programma che servirà a definire la collaborazione tra istituzioni e privati. Presenti tutti i referenti dei soggetti coinvolti per la sua stesura: Regione Fvg, Autorità portuale, Mimit, ministero del Lavoro, Wartsila e Msc.
Msc ha confermato l’intenzione di sviluppare il progetto di reindustrializzazione industriale nei termini illustrati la scorsa settima nel tavolo di crisi convocato dal Mimit.
Il progetto prevede che, a regime, vi sia la produzione di 1.000 carri ferroviari e 3.000 carrelli, impiegando i 300 lavoratori dell’area produzione di Wartsila. Sarà poi sviluppata anche un’attività di manutenzione e di servizi, il compendio andrà quindi a occupare più di 300 addetti.
Msc ha però precisato che poter partire con il progetto il 1 luglio 2024 ha bisogno di veder soddisfatte alcune condizioni in capo alla Regione, all’Autorità portuale e ai ministeri del Lavoro, della Finanza e del Made in Italy.
Gli ambiti degli interventi richiesti vanno dal sostegno a percorsi di riqualificazione professionale, alla concessione di ammortizzatori sociali per accompagnare gradualmente l’inserimento dei 300 lavoratori (in un lasso di tempo tra i 24 e i 36 mesi), dall’utilizzo della normativa per la riorganizzazione industriale per l’acquisto di macchinari e interventi strutturali negli stabilimenti, alla realizzazione dell’allacciamento con la rete ferroviaria, ma soprattutto all’allargamento del Punto franco.
La dirigenza di Wartsila ha confermato che rimarrà con la sua attività di service e ricerca sul sito di Bagnoli, che alcuni investimenti si stanno realizzando e le due attività potranno coesistere. Situazione confermata dalla stessa Msc.
“Nei prossimi incontri convocati per dare proseguo ai lavori dell’Accordo di Programma del 9 e 23 aprile, verificheremo lo stato di avanzamento delle richieste di MSC al Governo, alle regione Friuli Venezia Giulia e all’autorità portuale triestina insieme alla definizione dei tempi di realizzo del progetto di reindustrializzazione. Solleciteremo inoltre la multinazionale Wärtsilä a rafforzare i propri impegni, industriali, occupazionali e di investimenti attraverso l’implementazione del piano industriale presentato” scrivono i sindacati in una nota unitaria.
«Le richieste avanzate da Msc per dare vita all’intervento di reindustrializzazione del sito produttivo di Wartsila Italia a Bagnoli della Rosandra sono circostanziate e la Regione è pronta a mettere in campo, per quanto di sua competenza, tutti gli strumenti necessari sia sul fronte della formazione sia del sostegno alla realizzazione di infrastrutture a supporto del sito produttivo. L’accelerazione impressa dal Ministero per la definizione dell’accordo di programma è estremamente positiva; i tempi per la definizione sono chiari ed è quindi necessario che tutti i soggetti coinvolti operino rapidamente su più livelli per concretizzare un’operazione che consentirà di salvaguardare i posti di lavoro e realizzare sul territorio triestino un impianto produttivo d’interesse nazionale ed europeo».
Così si è espressa oggi l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, al termine del tavolo di confronto sulla crisi di Wartsila Italia, svoltosi a Roma nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La disponibilità della Regione ad attuare tutte le azioni necessarie è stata confermata anche dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, che ha partecipato alla riunione in videoconferenza.