TRIESTE – Non c’è alcuna novità per la re-industrializzazione del sito di Wartsila di Bagnoli della Rosandra e quindi per i lavoratori.
Lo segnalano i sindacati di territoriali di Fim, Fiom e Uilm con le RSU di Wartsila Italia, che hanno indetto un presidio sotto il palazzo della Prefettura di Trieste, giovedì 23 novembre, a partire dalle 10.30. Lo scorso anno, l’azienda finlandese aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Trieste, dove la produzione era concentrata sui motori marini e per centrali di produzione di energia elettrica.
“Stiamo vivendo con forte preoccupazione l’assenza di informazioni rispetto al futuro dei lavoratori di Wartsila. La re-industrializzazione dell’area, eventuali nuovi soggetti subentranti, sono i temi sui quali ci sarebbe dovuto essere un confronto al MIMIT già alla fine di settembre. Inesorabilmente si avvicina la fine dell’anno e con esso la scadenza dell’accordo per la gestione dell’ammortizzatore sociale – scrivono i sindacati in una nota – ed il blocco dei licenziamenti, concordato in estate con la
multinazionale finlandese. Per questo motivo il 6 novembre scorso abbiamo scritto al Prefetto di Trieste ed al Presidente della Regione FVG chiedendo un incontro”. La volontà è quella di avere un confronto con i massimi esponenti delle Istituzioni del territorio, per condividere le preoccupazioni e fare il punto della situazione in vista del tavolo ministeriale che è stato convocato il prossimo 30 novembre.
“Non avendo ricevuto nessun cenno di risposta alla nostra richiesta di incontro, abbiamo indetto un presidio” spiega ancora la nota.