TRIESTE – Wartsila Italia conferma di voler dismettere la produzione dello stabilimento di Trieste, con la disponibilità, condizionata alla consegna dei motori, a pianificare nuove commesse.
Lo hanno reso noto oggi i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm all’indomani di un incontro tra il neo amministratore delegato Michele Cafagna e altri componenti la dirigenza aziendale.
“Si è trattato di un primo incontro, deludente, che non ha fornito alle organizzazioni sindacali e alla Rsu informazioni di dettaglio sull’andamento economico e produttivo del gruppo e dei singoli siti, sulle prospettive occupazionali, sugli investimenti” recita una nota sindacale. Fim, Fiom e Uilm raccontano che la direzione aziendale ha ripercorso lo sviluppo industriale degli ultimi 20 anni della produzione dei motori, evidenziando che il mercato di riferimento di Wärtsilä continuerà ad alimentare una domanda di motori per un lungo tempo, anche con caratteristiche diverse: più piccoli, più efficienti, più potenti e più flessibili nel poter essere alimentati da diverse tipologie di combustibile. “A precisa domanda la direzione aziendale ha confermato che in questi anni nello stabilimento triestino la produzione dei motori è stata di alta qualità riconosciuta dai clienti”.
Sempre secondo i sindacati, Wartsila ha fatto riferimento a “una insaturazione della capacità produttiva installata negli stabilimenti della corporate conseguente alla riduzione dei volumi nel mercato della motoristica per effetto della pandemia e della guerra in corso tra Ucraina e Russia; ai i contenuti degli accordi intragruppo tra Wärtsilä Italia e Wärtsilä Finland relativi al “Contract Manufacturing Services”, segnatamente l’assenza di clienti propri di Wartsila Italia, nei fatti esecutrice di attività e commesse ordinate alla stessa da Wärtsilä Finland”.
Proprio sulla base di queste informazioni, il Gruppo finlandese ha confermato l’intenzione di dismettere la produzione dello stabilimento di Trieste (a Bagnoli della Rosandra), anticipando una disponibilità, condizionata alla consegna dei motori, a pianificare transitoriamente nuove commesse di produzione.
«Riattivare con urgenza il tavolo ministeriale sulla situazione in cui versa lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra per avviare una discussione seria e rispettosa delle reciproche prerogative che abbia ad oggetto la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento giuliano» Questa la richiesta che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha trasmetto al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso sottolineando l’urgenza della convocazione.
Una questione che per il governatore è prioritaria tanto che «con questo primo atto al ministro – ha spiegato Fedriga – intendiamo con forza focalizzare l’attenzione su uno dei primi problemi da affrontare per il nostro territorio su cui è quanto mai necessario adottare una visione complessiva anche rispetto allo sviluppo economico che non può più trascendere anche dall’assunzione di scelte determinanti fra cui la rivisitazione della legislazione sul settore industriale. La battaglia per la difesa dello stabilimento della Wartsila rientra in una visione di filiera strategica che deve essere portata al di là dei confini del territorio di Trieste».