TRIESTE – Rete ferroviaria italiana (RFI) ha dato inizio agli interventi che, una volta conclusi, consentiranno di migliorare e velocizzare le operazioni nella struttura a servizio del porto di Trieste.
Per il momento si tratta di lavori “invisibili” (in questi giorni si sta provvedendo allo spostamento di un’antenna) e propedeutici agli interventi pesanti che avranno inizio durante l’estate. In particolare, il progetto nel suo complesso prevede di allungare i binari, e di realizzarne uno in grado di ospitare treni da 750 metri, secondo i più recenti standard.
L’impianto odierno è una stazione passante con un vasto fascio di binari, principalmente a servizio del traffico merci e del solo servizio viaggiatori verso la Slovenia sul 1° binario. L’upgrading prevede un nuovo apparato tecnologico per la gestione dell’intera infrastruttura, i succitati allungamenti, la velocizzazione a 60 km/h delle radici est e ovest, l’ottimizzazione dei binari e il passaggio da 11 a 15 binari centralizzati e quindi governati da un apparato elettronico.
I lavori sono già stati finanziati con 35 milioni di euro e la parte più pesante prenderà il via entro l’estate. La conclusione è prevista entro il 2025, con tempistiche purtroppo adeguate al fatto che la Stazione resterà in esercizio nell’arco di tempo nel quale sono previsti svolgersi i lavori.
A questi interventi, che fanno parte di una lunga serie di progetti destinati a migliorare le ferrovie dell’intera regione e in particolare di quelle a servizio del sistema logistico afferente al porto di Trieste, faranno seguito quelli di adeguamento per il tratto che va dalla Stazione di Opicina a Bivio Aurisina. In queste settimane è in corso di progettazione l’upgrading tecnologico di questo tratto. Già finanziato con 23 milioni di euro, l’intervento prevede un nuovo regime di circolazione per aumentare la capacità con valori standard di una linea a doppio binario. In questo modo si pensa di garantire una maggiore regolarità del servizio ferroviario (anche nell’ottica di potenziamento del servizio transfrontaliero tra Italia e Slovenia) e l’adeguamento dell’infrastruttura ai requisiti STI (Specifiche Tecniche di Interoperabilità).