TRIESTE – Si è concluso ieri l’iter di compravendita con cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha rilevato da Edison, Coop Alleanza 3.0 e Coselag circa 360mila metri quadrati di terreni in località Noghere, nel territorio comunale di Muggia.
L’obiettivo, perseguito da tempo dal presidente dell’Authority, Zeno D’Agostino, è quello di integrare le attività portuali con quelle industriali e quelle logistiche delle aree inland. L’annuncio dell’acquisto era già stato anticipato, così come la provenienza dei finanziamenti (in totale circa 28 milioni di euro, è stato spiegato oggi in conferenza stampa): uno dei capitoli (complessivamente 60 milioni) del Fondo complementare al Pnrr, che aveva destinato – in prima battuta, al netto delle somme integrate dopo l’aumento delle materie prime – un totale di 416,5 milioni di euro al sistema portuale del Friuli Venezia Giulia.
Spetterà all’Autorità di Sistema Portuale, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Muggia e Coselag (il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana dove l’Authority detiene la maggioranza delle quote), avviare una radicale operazione di risanamento e valorizzazione di aree da tempo inutilizzate, interessate da rilevanti problematiche ambientali e in parte, un decennio fa, destinate a progetti commerciali ormai non più attuali.
L’area della Coop Alleanza 3.0 sulla quale doveva sorgere un centro commerciale conta circa 230mila metri quadrati, altri 130mila sommano per gli altri terreni. Quello Edison è una striscia di terra ai margini dell’ex raffineria di Aquilinia e contiguo all’investimento che lo Stato ungherese sta per mettere in atto realizzando un terminal multipurpose, atteso nei prossimi cinque anni. L’area Coselag è da bonificare in quanto ex discarica con seri problemi ambientali.
«È chiaro che se ci saranno richieste di insediamento, proporremo prima le aree già bonificate, dovremo fare una pianificazione che si solito non si fa. Se ci sono vincoli ambientali, su alcuni terreni favoriremo quegli insediamenti che richiedono piazzali, lasciando le atre aree per le costruzioni più “profonde”» ha spiegato il presidente D’Agostino.
Una pianificazione dunque, sia tra gli stessi terreni che tra questi ultimi e il territorio circostante. Il porto di Trieste si espande sempre più a sud e, dopo FREEeste (area gestita da Interporto Trieste e già sede del nuovo stabilimento BAT) e il nuovo impulso per il Canale navigabile, la creazione della piattaforma logistica e connessa riqualificazione del vasto comprensorio dell’ex Ferriera, emergono ora nuove opportunità di sviluppo a Muggia.
Quanto alle funzioni delle nuove aree, il progetto è architettato in più direzioni: nuove attività produttive in una zona ad elevata accessibilità logistica, con un criterio di scelta che proverà a privilegiare aziende che adottano tecnologie pulite e rispettose dell’ambiente. Il Piano contempla lo sviluppo di infrastrutture che assicurino la transizione energetica per renderla disponibile ai residenti. Non è escluso che si possano insediare parchi fotovoltaici.
«L’acquisto per fini industriali da parte dell’Autorità di sistema portuale di 350mila metri quadrati in località Noghere è un altro tassello fondamentale entro uno
scacchiere di insediamenti che in Friuli Venezia Giulia ha segnato nell’arco di questi ultimi anni un’accelerazione formidabile» ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini.
«Abbiamo una possibilità di sviluppo enorme e in un’ottica di sostenibilità ambientale, perché nell’accordo che è stato fatto con l’Autorità portuale, c’è la richiesta di un’economia sostenibile» ha detto il sindaco di Muggia, Paolo Polidori.