TRIESTE – Nel primo semestre 2022 sulla rete di Autovie Venete i flussi di veicoli in continuo aumento sono una delle principali cause degli incidenti mortali.Le statistiche lo certificano, secondo l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, condotto sui dati di AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori). Da gennaio a giugno di quest’anno le tratte autostradali in concessione ad Autovie Venete hanno registrato livelli record di traffico sia per le auto che per i mezzi pesanti. I 210 km di competenza di Autovie Venete comprendono soprattutto i 115,4 km della A4 Venezia-Trieste, ma includono anche la A28 Portogruaro-Conegliano (48,8 km), la A23 Palmanova-Udine (18,5 km), la A34 Villesse-Gorizia (17 km) e parte della Tangenziale di Mestre (10,5 km).
“Tra le cause degli incidenti mortali che continuano a verificarsi sulla A4 Venezia-Trieste, in particolare nella tratta San Donà di Piave-Portogruaro, c’è un dato forse sottovalutato: l’incessante aumento del traffico leggero e pesante, ormai oltre i livelli del 2019. Continuano a crescere, infatti, i flussi di auto e tir, a conferma di una ripresa economica accompagnata ad un forte incremento degli spostamenti di merci e di persone” scrive la Fondazione in una nota.
Le percorrenze dei tir, a livello mensile, sono state superiori a quelle del 2019 già a partire da febbraio (66 milioni di km contro 62 milioni) e si sono mantenute su livelli più alti anche in tutti i mesi successivi, nonostante il caro carburanti e la guerra in Ucraina. L’aumento record si è registrato a marzo, con 76 milioni di km rispetto ai 69 milioni del 2019. In totale, nei primi 6 mesi dell’anno, il traffico pesante è cresciuto del 4,4% nei confronti del 2019.
«Oggi la A4 Venezia-Trieste è la vera emergenza infrastrutturale del Paese – denuncia Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e pertanto chiediamo al nuovo Governo e ai Parlamentari veneti di intervenire per concludere il prima possibile il passaggio della concessione alla newco e destinare le risorse necessarie al fine di accelerare i tempi di completamento della terza corsia. La Venezia-Trieste mette in comunicazione il nostro Paese con l’Europa centro-orientale: un’autostrada strategica per le imprese di tutto il Nord Italia e l’economia turistica dell’Alto Adriatico. Pensare di completare l’opera nel 2027 vorrebbe dire prolungare l’emergenza sicurezza e mettere a repentaglio gli scambi commerciali: un rischio che non si può correre. Invitiamo il neo Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a recarsi nella Venezia Orientale per osservare i pericoli e i disagi quotidiani con cui convivono le persone e le imprese».
Per quanto riguarda le auto, invece, il sorpasso si è registrato a partire dal mese di maggio, quando si sono percorsi 145 milioni di km contro i 139 milioni del 2019. Nel confronto con le altre autostrade del Nordest, la rete di Autovie Venete è quella più vicina ai livelli di traffico pre-pandemia. Le percorrenze complessive del primo semestre 2022, infatti, sono inferiori solamente dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per quanto riguarda le altre tratte autostradali: nei primi 6 mesi del 2022, il traffico della Brescia-Padova è ancora inferiore del 2,5% al dato del 2019; per l’autostrada del Brennero siamo a -2,8%; la rete di C.A.V. registra un -3,2%.
“Evidentemente, quindi, le disattenzioni e le imprudenze degli automobilisti si verificano in un contesto già molto critico a causa del forte aumento dei veicoli, peraltro costretti a percorrere un pericoloso “imbuto” laddove la A4 Venezia-Trieste si restringe da tre a due corsie” recita ancora il commento allo studio.

 

Il traffico dei veicoli “pesanti” sulla rete di Autovie Venete (milioni di km percorsi, I semestre 2019-2022)

Fonte: elaborazioni Fondazione Think Tank Nord Est su dati AISCAT – Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori.