TRIESTE – Erano 150 e non 730 come scritto nel comunicato stampa i chilogrammi di cocaina sequestrati circa un mese fa al porto di Trieste.
La precisazione arriva dalla Guardia di Finanza che conferma il resto dell’operazione, peraltro ancora in corso per scoprire provenienza e destinazione dello stupefacente, contenuto in un container tra il caffè in sacchi di un carico proveniente dal Sudamerica e in particolare dal Perù. Non si esclude però, che la droga possa essere stata prodotta altrove e successivamente imbarcata in un porto peruviano.