TRIESTE – Traffico al limite del collasso e lunghe code in questi giorni intono al valico del Brennero, anche a causa dei lavori sul ponte Lueg nel versante austriaco.
Complice il periodo di festività e il rientro dalle vacanze, alcuni tratti della A22 del Brennero hanno sofferto ciò che si temeva da quando sono stati stato annunciati gli interventi sul viadotto in Austria.
In questi giorni, tra Vipiteno e il Brennero si è arrivati a sei chilometri di coda e rallentamenti nella parte austriaca tra Brennersee e Gries am Brenner, prima del ponte Lueg. Rallentamenti che hanno interessato anche il tratto tra Verona nord e Trento Sud e in direzione sud tra Egna e Affi.
Le associazioni degli autotrasportatori stanno protestando, ma anche quelle locali a favore della mobilità sostenibile hanno ripreso a farsi sentire. In particolare, l’accusa è quella di non aver sufficientemente favorito il trasporto via ferrovia rispetto a quello su gomma. Il valico del Brennero, in effetti, è quello a maggior flusso di traffico tra i valichi alpini e per questo si propone di incentivare il trasferimento via ferrovia sulle destinazioni del Nord Europa.
A questo proposito, Rail Cargo Group starebbe lavorando per raddoppiare la disponibilità del ROLA (Rollenden Landstraße) sistema di trasporto che unisce quello autostradale e quello ferroviario, introducendo la formula del trasporto combinato.
Dal 1 gennaio il ponte Lueg è percorribile prevalentemente a una sola corsia, fino al completamento della nuova opera. A seguito di importanti trattative, Asfinag (società austriaca di proprietà pubblica che progetta, finanzia, costruisce, mantiene e riscuote pedaggi per le autostrade del Paese) lascerà che il ponte sia percorribile a due corsie, per circa 170 giorni all’anno in direzione sud e per 160 giorni in direzione nord. A causa delle restrizioni imposte dal Tirolo, l’infrastruttura è attualmente percorribile per i camion solo al 50% del suo potenziale e questa percentuale è destinata a diminuire ulteriormente.
«È fondamentale per l’economia regionale assicurarsi che la capacità del corridoio del Brennero non venga ulteriormente ridotta. L’export e il turismo devono poter contare su infrastrutture efficienti che, anche in presenza dei necessari lavori di manutenzione, riescano a garantire collegamenti sufficientemente dinamici e scorrevoli» avevano detto a novembre Michl Ebner e Andrea De Zordo, presidenti delle Camere di commercio di Bolzano e di Trento.