TRIESTE – Stanno per riprendere sulla costa Est fino al Golfo del Messico negli Usa i negoziati per scongiurare un nuovo sciopero nei porti.
Gli incontri tra la United States Maritime Alliance – USMX (compagnie di navigazione e gli operatori portuali e terminalistici) e l‘International Longshoremen’s Association – ILA, un sindacato con 50mila iscritti con oltre 30 sedi in 14 Autorità portuali.
A ottobre era stata proprio l’ILA a proclamare lo sciopero, bloccando il traffico di gran parte dei terminal tra il Maine e il Texas. In quei porti passa più della metà del traffico di container in entrata negli Stati Uniti e l’astensione dal lavoro ha rischiato di creare gravi danni agli approvvigionamenti per le aziende, ma anche ai consumatori statunitensi, oltre a danneggiare l’export Usa. Lo sciopero si è concluso dopo soli tre giorni, quando un accordo provvisorio ha rimandato i lavoratori in banchina. Quell’agreement riguardava solo i salari, con un aumento della paga oraria del 10% nel primo anno e del 62% nei sei anni di accordo provvisorio. Ma non si pronunciava sulla questione dell’automazione nei porti, tema chiave nello sciopero. I lavoratori avevano accettato di riprendere l’attività ma fino al 15 gennaio, il che significa che un nuovo sciopero potrebbe iniziare il 16 gennaio senza un nuovo contratto o un’altra estensione contrattuale.
Né l’ILA né l’USMX hanno commentato la situazione attuale delle negoziazioni, ma le due parti non si incontrano da metà novembre. La questione chiave ora in discussione riguarda l’uso dell’automazione nei porti. I terminalisti sostengono di dover introdurre le nuove tecnologie per migliorare la produttività, non per diminuire i posti di lavoro, ma il sindacato non è convinto di questa tesi.
Il presidente Joe Biden aveva respinto le richieste di molti gruppi imprenditoriali Usa per un suo diretto intervento che servisse a precettare i membri dell’ILA costringendoli, di fatto, a tornare al lavoro durante lo sciopero di ottobre.
È probabile che anche il presidente eletto Donald Trump si rifiuterebbe di schierarsi dalla parte dell’USMX, ordinando all’ILA di riprendere il lavoro in caso di nuovo sciopero. A dicembre, infatti, dopo l’incontro con il presidente dell’ILA, Harold Daggett, Trump si è schierato fermamente a favore della posizione sindacale, accusando le compagnie di navigazione di proprietà straniera che dominano l’USMX di avere fatto fortuna negli Stati Uniti. Una fortuna, ha detto Trump, che dovrebbe essere spesa per uomini e donne sulle banchine americane, piuttosto che per l’automazione.