TRIESTE – Approvato oggi a Trieste il protocollo guida che istituisce la Cabina di regia logistica della Regione Friuli Venezia Giulia.
Ne fanno parte tutti gli enti e le associazioni che a vario titolo concorrono all’operatività della piattaforma logistica regionale. La Cabina ha valenza consultiva e viene presieduta dall’assessore regionale competente, che la convoca periodicamente per fare il punto sulle principali problematiche di settore.
«L’attivazione della Cabina di regia logistica ha l’obiettivo di condividere in modo collegiale le strategie della Regione in termini di pianificazione e programmazione delle infrastrutture, in modo che i nostri operatori economici – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante – possano contare su un sistema logistico che funziona in maniera armoniosa e che permette di intercettare in modo più agevole gli investimenti in arrivo da fuori Friuli Venezia Giulia».
Secondo l’esponente della giunta regionale, si tratta di un’occasione di confronto e di ascolto particolarmente utile per la definizione del Piano regionale di governo del territorio, in fase di modellazione. Ma anche di uno strumento di legge, da approntare a breve, per una procedura di valutazione della Regione, a fronte di proposte di insediamenti logistici di natura privata distinti da quelli finanziati dalla parte pubblica. Il tutto per consentire che siano compatibili con le strategie regionali, senza gravare sulle responsabilità degli enti locali.
La Regione – ha spiegato aggiunto l’assessore – è chiamata a valorizzare la funzione di scali, interporti e consorzi e a distinguere le proposte di insediamento di valore squisitamente immobiliare, poco utili alla comunità e al territorio, da quelle che invece possono raccordarsi sistema delle infrastrutture pubbliche, portando valore aggiunto.
Nel corso della prima riunione della Cabina, è stato toccato anche il problema della chiusura per due anni del tratto autostradale sloveno da Razdrto fino a Vipavski križ. Chiusura che non è stata preceduta da informazioni o consultazioni bilaterali con la Slovenia e che può impattare in maniera grave sul traffico su gomma.
Tra i nodi emersi nel corso del confronto, anche l’opportunità di non appesantire di competenze urbanistiche degli enti locali (in particolare gli Edr) sulla configurazione delle future infrastrutture logistiche e di incrementare e qualificare le zone di sosta per i mezzi pesanti sulle arterie regionali, in ossequio a ragioni di sicurezza del traffico e di tutela del benessere dei camionisti.