TRIESTE – Consolidare gli aumenti di traffico, trasferire su treno parte della movimentazione via gomma e confermarsi come una delle alternative ai porti del Nord Europa.
Sono questi gli obiettivi di Cetal (Central European Terminal And Logistics), società del Gruppo Grimaldi, che al porto di Monfalcone si occupa di movimentazione di automobili e veicoli commerciali. Il tutto con un occhio a ciò che potrebbe accadere in Cina e con «un cauto ottimismo per il 2023» come spiega il direttore generale, Davide Calzavara.
Come gli altri terminalisti del porto di Monfalcone, anche Cetal è in attesa di firmare la concessione di 12 anni per gli spazi occupati, dopo le proposte di riorganizzazione dello scalo. Nel frattempo, la società ha firmato un contratto di affitto per 12 anni di uno spazio esterno al porto (6400 metri quadrati), compreso nel patrimonio dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Scaduti i termini per eventuali osservazioni all’istanza, Cetal è anche in attesa di aver in concessione temporanea per 4 mesi, 18.400 metri quadrati nei pressi del terminal crociere dello scalo (area demaniale).
Nuovi spazi per un aumento dei traffici ma anche per una buona prospettiva per l’anno appena iniziato. Ma quali sono le ragioni del trend: congestione a Capodistria, minore concorrenza dei porti del Nord Europa?
«In parte questi aumenti sono legati alla congestione del porto di Capodistria (che nel 2022 ha registrato il record di movimentazione di automobili), ma anche al tradizionale picco di fine anno. Le avvisaglie relative alla situazione Covid in Cina – spiega Davide Calzavara, dg di Cetal – Cina potrebbero preoccupare. Ma direi che c’è un cauto ottimismo per 2023. Per quanto riguarda i porti del Nord Europa, per i quali non parlerei di concorrenza, è vero che Mercedes ha aperto la via con Capodistria qualche anno fa, instaurando il canale Nord Adriatico-Far East. Ora la tendenza sta crescendo perché gli armatori guardano al transit time con una differenza fino a 12 giorni, ai risparmi di carburante e alla sostenibilità del traffico».
Oggi Grimaldi Group sta cercando di incrementare i volumi che sta già gestendo, così come di aumentare quote di traffico già gestite dal vicino porto di Capodistria.
Come già evidenziato da altri operatori dello scalo, quindi, è probabile che a breve ci sia necessità anche per Cetal di nuovi spazi e di una maggiore disponibilità di treni. Il direttore generale Calzavara non fornisce dettagli e conferme, ma fonti qualificate parlano di contatti sia con l’Authority per un’area limitrofa al porto in direzione nord (si tratterebbe di circa 100mila metri quadrati), sia con i gestori della manovra ferroviaria (Fuc e Adriafer) per aumentare da 2 a 4 gli slot settimanali e quindi la possibilità di diminuire il traffico di automobili su bisarche per trasferirlo su nuovi treni.