TRIESTE – È salpata da Mariupol ed è ora diretta a Varna, in Bulgaria, per riparare i danni subiti durante il bombardamenti del porto.
Si tratta della Tzarevna, una general cargo che il 24 febbraio, giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, stava per lasciare Mariupol per raggiungere Monfalcone con un carico di bramme. La scorsa settimana però, il carico è stato rimesso in banchina e ora la nave di proprietà del Gruppo Fratelli Cosulich, attraverso Vulcania srl, viaggia vuota.
Il 24 febbraio le bramme d’acciaio erano state quasi rizzate a bordo e fervevano gli ultimi preparativi. Poi lo stop per la chiusura dello scalo. A fine maggio la notizia che la nave, con ogni probabilità, sarebbe stata presa per essere utilizzata dalla Russia o dai collaborazionisti su quello che, ufficialmente, è ancora territorio ucraino. «Non c’è altro da dire. Noi l’abbiamo saputo dal nostro agente locale, ma non ci sono comunicazioni ufficiali. Siamo in guerra – aveva commentato all’epoca Augusto Cosulich, presidente e ad del Gruppo – e questa è la situazione, abbiamo ben visto ciò che sta accadendo».
La nave, costruita nel 2004, lunga 168 metri e con 21400 tonnellate di portata lorda, ha un valore stimato di circa 11 milioni di dollari (dato Marine Traffic), mentre il valore della merce probabilmente supera quello dell’imbarcazione. Tzarevna batte bandiera maltese.