TRIESTE – La compagnia danese DFDS, che al porto di Trieste gestisce con il Gruppo Samer la Samer Seaports (terminal Ro-Ro dell’Autostrada del mare con la Turchia), ha rialzato le tariffe nonostante la concorrenza.

In teoria, potrebbe anche ridurre la capacità sui collegamenti se non ci saranno miglioramenti nella guerra dei noli con i traghetti di Grimaldi, recentemente approdati alla Piattaforma logistica di HHLA Plt Italy.
Lo si legge nella presentazione del report del primo trimestre 2025, dal quale si evince come, dopo un primo abbassamento delle tariffe nell’ultimo trimestre del 2024 (proprio per la concorrenza di Grimaldi) i prezzi sono stati nuovamente alzati nei primi mesi del 2025.

DFDS ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi pari a 7,5 miliardi di corone danesi (circa 1,01 miliardi di euro), registrando un incremento dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’EBIT è risultato negativo per 117 milioni di corone danesi (circa 15,7 milioni di euro), in calo di 317 milioni di corone danesi rispetto al primo trimestre 2024.

L’obiettivo è ripristinare la redditività, concentrandosi sui clienti principali del servizio – produttori di beni ad alto valore come automotive, macchinari, chimica e tessile – e migliorando l’affidabilità dell’offerta con scali aggiuntivi sul lato europeo di Istanbul. Il forte impatto competitivo ha fatto crollare l’EBIT della divisione Ferry da +169 a -9 milioni di corone (da circa 22 milioni a -1,2 milioni di euro), nonostante segnali di miglioramento a fine trimestre. “L’andamento degli utili è migliorato verso la fine del 1° trimestre”, ha indicato la società. DFDS prevede che il 2025 sarà un anno di transizione per la ripresa degli utili, con risultati più deboli nei trimestri centrali e un recupero previsto a fine anno.

La riorganizzazione interessa anche il ramo logistico in Turchia ed Europa del Sud, con una razionalizzazione della rete, la riduzione del personale da 3.700 a 3.000 unità e la chiusura di sedi e magazzini in corso. “Turchia ed Europa del Sud – ridimensionamento del network e dell’equipment”, recita il documento, confermando che il turnaround rimane una delle tre priorità principali del 2025, insieme al rilancio del Mediterraneo e ai progetti “Boost” per l’efficienza nella logistica continentale.

Nonostante un contesto difficile, DFDS punta a chiudere l’anno con un EBIT di circa 1 miliardo di corone (circa 130 milioni di euro), sostenuto dalla crescita organica e dalla disciplina sui costi. Il terminal di Trieste resta un tassello strategico, ma dovrà affrontare nei prossimi mesi una competizione più serrata e una crescente pressione sui margini.

Elaborazione Adriaports