TRIESTE – Richieste ingiuste che non coincidevano con i valori di Ekol Logistics: questi, secondo la società turca, i motivi che hanno portato a far saltare l’accordo con i danesi di DFDS che avrebbero dovuto acquistare le attività di trasporto.
Ekol Logistics ha spiegato che, nella fase finale del trasferimento delle attività di trasporto internazionale terrestre, aereo e marittimo e doganali a DFDS, dopo due anni di trattative, ha deciso di recedere dall’accordo. “Perché ci siamo trovati di fronte a richieste ingiuste che non coincidevano con i nostri valori, principi e professionalità. In questo processo, la trasparenza, l’onestà e la cura degli interessi a lungo termine della nostra azienda sono stati i nostri principi fondamentali. La nostra decisione di recedere dall’accordo riflette il valore che attribuiamo agli sforzi dei nostri colleghi e alla nostra responsabilità nei confronti dei nostri clienti” scrive Ekol Logistics.
Ha rincarato la dose Ahmet Musul, presidente del Consiglio di amministrazione: «Ventiquattro ore prima della chiusura del passaggio di consegne, ci siamo trovati di fronte a una richiesta di riesame e riduzione da parte del presidente del DFDS. Abbiamo detto loro che se avessero insistito per chiedere uno sconto, avremmo annullato l’affare. Non era una richiesta numerica, era inappropriato per loro fare questa richiesta l’ultimo giorno e abbiamo annullato l’accordo. Come Ekol, continueremo le nostre attività in modo integrato da dove avevamo lasciato con i nostri 8.000 dipendenti. Vorrei ringraziare i nostri colleghi per la loro dedizione in questo processo».
“D’ora in poi, come Ekol Logistics, continueremo a creare insieme un futuro più forte” conclude una nota della società.