UDINE – Con una cerimonia ufficiale oggi a Udine, Ferest Rail ha festeggiato l’arrivo dei 300 carri per il trasporto di cereali (a noleggio) da Wascosa.
Dopo la firma del contratto, l’inizio delle consegne è slittato di sette mesi a causa della guerra in Ucraina, ma oggi l’azienda friulana ha in gestione 1100 carri ferroviari. Negli ultimi due anni la Ferest ha aumentato del 50% il fatturato e raddoppiati il numero di carri in gestione.
Lo ha sottolineato oggi Sandra Vukic, Ceo di Ferest Rail e co-owner della società, aprendo una cerimonia allo scalo ferroviario di Udine, negli spazi dell’Officina FVG Rail spa. Un evento che ha suggellato l’ultimo contratto sottoscritto con il partner Wascosa AG per la fornitura di 300 vagoni dedicati al trasporto di cereali. «Un passo grazie al quale siamo diventati il maggior operatore logistico privato sul territorio nazionale e uno dei maggiori del settore in Europa», ha ribadito Vukic, ringraziando i numerosi ospiti intervenuti.
Nel corso del biennio appena trascorso, Ferest ha realizzato il primo treno da 2.500 tonnellate lorde in Italia, raddoppiato il numero dei dipendenti, triplicato le tonnellate trasportate e registrato una crescita esponenziale in termini di fatturato: 20 milioni di euro nel 2019, 30 milioni a fine 2022, e una previsione di 40 milioni nel 2023.
«Abbiamo fortemente voluto implementare il nostro parco con dei nuovi vagoni e la scelta è caduta su Wascosa, non solo per il loro bellissimo colore arancione, che è anche il nostro colore sociale – ha continuato Vukic – ma soprattutto per le caratteristiche tecniche che li rendono più performanti rispetto ai vagoni di altri produttori. E il nostro obiettivo è quello di rinnovare completamente il parco carri nel tempo».
Presenti all’evento di Udine anche Peter Balzer, presidente del Consiglio di amministrazione di Wascosa, e Stefano Ghilardi, Cfo e co-owner di Ferest Rail.
«La maggior parte del trasportato – ha spiegato Ghilardi – proviene dai Paesi dell’Europa orientale, segnatamente Ungheria, Slovacchia, Croazia, Serbia, Romania e Ucraina ed è destinato principalmente al Nord Italia. Il conflitto in atto in Ucraina ha comportato inizialmente la chiusura totale dei trasporti marittimi via Mar Nero, poi parzialmente riattivati, creando enormi problemi all’esportazione di cereali, di cui il Paese è un leader mondiale. Ciò ha richiesto da parte dell’Ucraina la ricerca urgente di soluzioni logistiche alternative, individuate nel trasporto ferroviario. Il diverso scartamento dei binari, che rende necessario il trasbordo delle merci ai confini e i massicci volumi di merce si scontrano però con le limitate risorse dell’Europa in termini infrastrutturali, di mezzi (intesi come locomotive e carri) e personale. E ciò renderà necessario del tempo per individuare soluzioni logistiche innovative atte a sopperire a tali carenze e limitazioni».
Oltre ai prodotti agroalimentari, Ferest Rail ha una specializzazione nel trasporto di GPL. La società ha da poco avviato una linea di traffico di automotive dalla Romania all’Italia, ma gestisce anche diversi flussi di materie prime verso l’Italia e si occupa di trasporti siderurgici. In futuro, Ferest Rail intende operare anche in Francia, Olanda e Germania, dove sono già avviate trattative per alcune partnership.