TRIESTE – Il sistema logistico regionale del Friuli Venezia Giulia studia nuove vie di espansione e tra queste, probabilmente a partire dai primi mesi del prossimo anno, ci dovrebbe anche essere un collegamento ferroviario con duisport.
Al momento nessuna conferma ufficiale, ma il lavoro portato avanti da Interporto di Trieste potrebbe portare presto a questo risultato. Si tratterebbe di un rilancio in grande stile della struttura di Cervignano, dotata di grandi potenzialità mai sfruttate appieno. Sviluppare la struttura che si espande su 460mila metri quadrati con 3 fasci di 2 binari da 750 metri, è uno degli obiettivi di Autorità portuale di Trieste e Regione FVG. E non solo a favore del porto di Trieste e Monfalcone, ma anche per poter intercettare traffico da fuori regione; su tutti quello eccedente l’Interporto di Verona, oggi al limite della capienza. Non si fa mistero, inoltre, di voler intercettare anche traffici provenienti dal Sud dell’Italia.
Situato all’intersezione tra il corridoio Adriatico-Baltico e il corridoio Mediterraneo, l’Interporto di Cervignano è oggi controllato da Interporto Trieste e in attesa di cambiare presidente. Quello in carica (Lanfranco Sette), infatti, ha ripreso la carriera politica ed è ora incompatibile con la carica, essenso stato eletto sindaco a Latisana.
duisport, socio di Interporto Trieste (alla guida dello sviluppo del sistema logistico regionale), ha intenzione di creare un servizio ferroviario che – al momento è solo una suggestione – potrebbe portare il Friuli Venezia Giulia ad un collegamento via terra con la Cina, passando proprio per il porto di Duisburg.
Un’altra suggestione “cinese”, dovuta al recente rilancio di un servizio già esistente, la propone Rail Cargo Group, che si occupa di trasporto merci in ÖBB. Il servizio TransFER tra Ganzhou (da decenni centro di distribuzione delle merci per l’area di Jiangxi) e Budapest collega l’Europa continentale alla Cina sud-orientale.
Il porto di Trieste offre ormai da qualche anno collegamenti stabili con Budapest: quindi si può dire che lo scalo del Friuli Venezia Giulia è collegato con la Cina? Qualche mese fa il presidente dell’Authority, Zeno D’Agostino, ebbe a dire che – a livello di marketing – si potrebbe anche sostenerlo, ma che «non sarebbe serio».
Al momento, quindi, simili proposte, percorribili anche dal porto di Capodistria, risulterebbero riservate ad una nicchia di merci (sempre ammesso che il servizio da Trieste e Budapest oggi gestito da TO Delta per il Molo VII fosse aperto anche ad altri operatori). Un servizio con un transit time di 15-18 giorni e costi ormai paragonabili con altri servizi (un container 40′ da Trieste a Shanghai costa circa 14mila euro) potrebbe però rappresentare un’opportunità per il futuro, generando traffico dalla Cina continentale.
Resta invece in alto mare l’ingresso di ÖBB nel capitale di Interporto Trieste. Una possibilità data quasi per certa a inizio estate, ma che non si è concretizzata. Oggi l’ipotesi più probabile, ma senza tempi certi, è quella di uno scambio di quote.