TRIESTE – La catena dell’idrogeno può essere un business significativo per la regione del Mediterraneo, grazie all’elevato potenziale da rinnovabili.
È questa la sintesi dello studio “MED & Italian Energy Report 2021” reso noto nelle scorse settimane da SRM (Intesa San Paolo). A Porto Marghera questa opportunità è vicina ad essere realizzata con il progetto Hydrogen valley.
Lo ha spiegato nei giorni scorsi ad alcuni media il presidente Andrea Bos, che nelle settimane precedenti aveva già avuto modo di introdurre la questione ad un convengo sul tema.
«L’Hydrogen Valley di Porto Marghera è una tessera della strategia energetica europea e un terreno naturale per lo sviluppo su scala industriale delle applicazioni legate all’idrogeno. Il polo di Marghera, a differenza di altre aree, offre l’opportunità di integrare il consolidato know-how industriale con l’innovazione e la sperimentazione tecnologica. Insieme ai principali stakeholders abbiamo realizzato dodici progetti nel campo dello stoccaggio, della distribuzione, della mobilità e delle applicazioni stazionarie» ha spiegato Bos nel corso del suo intervento.
Il fotovoltaico servirà a produrre “idrogeno green” e Porto Marghera potrebbe diventare un hub per la distribuzione anche nel settore della logistica oltre che dell’industria.
«Oggi l’attività di Hydrogen Park è determinante nel contesto di Porto Marghera e rappresenta un modello replicabile e scalabile nei grandi distretti industriali altamente energivori. La strategia europea, infatti, dà impulso alla domanda e alla produzione dell’idrogeno, che i soci del consorzio sono in grado di sintetizzare e stoccare. Il 15 aprile scorso abbiamo messo a sistema questo nostro asset e, insieme a Sapio, abbiamo sottoscritto un memorandum d’intesa con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. L’accordo prevede la realizzazione di un hub per l’idrogeno e l’importazione di ammoniaca verde. Questo percorso virtuoso punta ad un ulteriore sviluppo dell’Hydrogen Valley d’area vasta metropolitana, che grazie all’hydrogen hub sarà una leva competitiva per il Nordest nel contesto internazionale» ha concluso Bos.
Negli ultimi 20 anni sono già stati investiti più di 21 milioni di euro per diversi progetti e a Porto Marghera la produzione e la distribuzione dell’idrogeno sono già una realtà. In particolare, la produzione supera le 10mila tonnellate al mese. Per questo motivo, a differenza di altre ipotesi di localizzazione in fase embrionale, Porto Marghera si può già candidare come fornitore di idrogeno per l’intero Nord Est.
Anche se l’energia per ‘idrogeno green arriverà da un mix di fonti, a Porto Marghera sono già pianificate installazioni fotovoltaiche, da affiancare all’ammoniaca verde proveniente dall’Arabia Saudita.