PORDENONE – Interventi sulle infrastrutture, nuovi collegamenti e collaborazione tra stakeholders.
Dovrebbe essere questa la ricetta per rilanciare l‘Interporto di Pordenone – la più grande realtà logistica nell’ambito del Friuli Venezia Giulia – mai integrato pienamente nel sistema logistico regionale che Autorità portuale di Trieste e Regione Fvg stanno portando avanti per un’offerta complessiva sul territorio.
Hupac spa, gestore del terminal ferroviario, ha appena annunciato la sospensione a tempo indeterminato del collegamento ferroviario con Duisburg, suscitando il malumore tra gli operatori. Ma questo non significa, almeno così pare dalle dichiarazioni della società, volontà di disinvestire. Le parole del Direttore di Hupac spa, Roberto Paciaroni (già intervistato da Adriaporst nei mesi scorsi) all’incontro promosso in settimana da Confindustria Alto Adriatico, sono sembrate uno sguardo al futuro.
«Cosa ci serve per sviluppare il terminal? Sicuramente un’estensione del piazzale, poi l’allungamento dell’asta di manovra ferroviaria – ha detto Paciaroni – e la realizzazione della stazione elementare per far entrare e uscire treni sia lato Ovest che lato Est. Saranno necessari anche binari aggiuntivi, l’installazione di gru a portale e di un portale OCR (sistema per riconoscere numeri e simboli su container e vagoni, ndr)».
Nei progetti di Hupac anche un nuovo collegamento ferroviario su Novara che, ha spiegato ancora Paciaroni, sarà importante per volgere lo sguardo verso la Francia e in particolare a Lione.
Su due delle questioni ha dato immediata risposta un altro dei relatori presenti, Carlo De Giuseppe, Direttore commerciale Nord-Est di Rfi. «Risolveremo il problema dell’asta di manovra all’Interporto. Poi risolveremo – ha promesso De Giuseppe – anche quello della stazione elementare, che costerà 25 milioni di euro. Ma in questo caso dobbiamo poi metterci d’accordo su chi sarà il gestore dell’asset. La norma non ci permette di farlo, non è che Rfi non vuole».
Allo stesso incontro era intervenuto anche il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, ammettendo qualche carenza di promozione dello stesso Interporto, come concausa dei volumi di traffico, insufficienti a raggiungere una massa critica in grado di far decollare l’infrastruttura.
Sullo sfondo però, resta l’ipotesi di un maggior collegamento con il porto di Trieste, per poterne sfruttare sia i servizi marittimi che il marketing a livello europeo. La questione resta aperta, così come la ricerca di soluzioni che siano in grado di abbassare i costi di trasporto ferroviario e invogliare operatori e gestori all’integrazione del sistema regionale.

Nel frattempo Hupac ha tenuto il suo Forum Intermodale annuale a Lugano, davanti a 200 ospiti provenienti da circa 15 paesi europei e relatori in rappresentanza di caricatori, fornitori di servizi logistici, operatori intermodali, terminal, operatori ferroviari, politici e istituzioni.
«Il trasporto intermodale sta affrontando una fase di stagnazione. Come molti altri del settore intermodale, Hupac non sta crescendo come previsto e in molti casi non siamo in grado di fornire le elevate qualità e affidabilità che i nostri clienti giustamente si aspettano da noi. Questo non è il primo momento difficile nei nostri 60 anni di storia»
ha detto Michail Stahlhut, CEO del Gruppo Hupac.
Una task force per supportare la pianificazione e la gestione dei treni intermodali a lunga percorrenza sul corridoio Reno-Alpino. Investimenti in riserve e buffer per il contingency management da parte di tutti gli attori della catena del valore intermodale, dai binari di parcheggio alle locomotive supplementari, dai set di carri ai team di controllo del traffico 24/7. Un aiuto dai ministeri dei Trasporti per superare l’attuale crisi: sussidi di esercizio svizzeri, climabonus, ferrobonus sono le parole chiave. E infine, un impegno da parte del settore ad adottare la soluzione all’avanguardia per trasparenza dei dati che Hupac ha contribuito a sviluppare. Ma innanzitutto la necessità di avere una rete ferroviaria stabile e affidabile.
Questi i punti che Hupac sta affrontando per combatte la concomitanza di fattori negativi.