TRIESTE – Favorire lo sviluppo di navi “elettriche” attraverso lo studio di nuovi sistemi di stoccaggio dell’energia.
Questro l’obiettivo del progetto “Vessel Advanced Clustered and Coordinated Energy Storage Systems” (V-Access) nel quale sono coinvolte anche Fincantieri (con la controllata Vard) e l’Università di Trieste, assieme a Rse (Ricerca sul sistema energetico), Università di Genova, Politecnico di Milano, Asg Superconductors, Rina Germany e Rina Hellas, Skeleton technologies (Estonia), Sintef Energi e Sintef Ocean (Norvegia) e Università di Birmingham.
Il finanziamento di 5 milioni di euro dal parte della Commissione UE (al quale si aggiungono poco meni di 800mila euro da parte del Regno Unito), si basa sul concetto che le nuove tecnologie di stoccaggio dell’energia possono migliorare significativamente le prestazioni delle batterie (più piccole e più efficienti) per il trasporto su acqua a emissioni zero e ridurre i costi di R&S e operativi.
Il progetto si svilupperà nell’arco di tre anni e nel 2027 si potrebbero vedere le prime prove pratiche del sistema su una nave funzionante, con ipotesi di commercializzazione nel 2030.
V-Access riunisce le competenze sui supercondensatori, sui sistemi di accumulo di energia magnetica superconduttiva (SMES), sulla progettazione e sul controllo dei sistemi di alimentazione di bordo, sull’elettronica di potenza, sull’analisi del ciclo di vita e sulla classificazione delle navi per aumentare il livello di preparazione tecnologica (TRL) dei sistemi di accumulo ibridi, ossia la combinazione di una batteria con supercondensatori, SMES o entrambi. Tutti i campi di competenza saranno integrati in un’innovativa microgrid di bordo a corrente continua per controllare in modo flessibile la condivisione dell’energia tra le diverse tecnologie di accumulo. Le tecnologie proposte sono analizzate a livello di componenti, già testate e validate a TRL3 (Technology readiness levels), e modellate nel sistema di alimentazione della nave, utilizzando anche simulatori di controllo hardware-in-the-loop. Quindi, i singoli componenti vengono assemblati e integrati in un sistema di alimentazione di bordo.
Sistema di alimentazione di bordo disponibile con la struttura ETEF dell’Università di Trieste per raggiungere il TRL5.