TRIESTE – Il porto di croato di Fiume ha registrato una diminuzione dell’1% del traffico totale nel corso del 2023, rispetto all’anno precedente. Aumenta il fatturato ma calano gli utili.
I dati, resi noti nei giorni scorsi e che necessitano ancora della revisione ufficiale, registrano anche un aumento, per quanto contenuto (+3%), del traffico container, che si attesta a 385.794 Teu.
Nel totale di 6.239.616 tonnellate di merci movimentate, il segmento del general cargo mostra una dinamica positiva con un +6%, mentre calano le rinfuse (-11%).
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, sempre nel corso del 2023, Luka Rjeka (società di gestione della maggior parte dei terminal) ha realizzato un fatturato totale di 39.730.848 euro (+9% rispetto all’anno precedente). L’aumento delle spese, soprattutto energia elettrica e costo del lavoro, hanno però fatto calare gli utili del 6% rispetto all’anno precedente. In calo, quindi, anche tutti i principali indicatori finanziari.
Luka Rijeka conferma che prosegue sulle attività dello scalo l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina, con importanti interruzioni delle rotte di traffico attraverso i porti del Mar Nero e la ricerca di rotte di traffico alternative. A causa della crisi nel Mar Rosso e della conseguente deviazione delle rotte verso il Capo di Buona Speranza con l’aumento dei transit time e delle tariffe, qualche ricaduta si è avuta anche sul traffico container. Traffico che, però, rappresenta l’11% del totale e quindi, anche per il futuro, al porto di Fiume non sono attese ripercussioni significative sull’attività dello scalo. Come per gli altri porti del Nord Adriatico, risulta comunque difficile prevedere in che misura la crisi influenzerà il business complessivo, in conseguenza della durata delle restrizioni alla navigazione e dalla volontà di tutti i caricatori di mantenere le linee esistenti nei porti di scalo.
Nel frattempo, Luka Rijeka elenca gli investimenti che fanno parte del piano pluriennale: nel corso del 2023 sono stati pari a 12,8 milioni di euro. Oltre a questi, sono da conteggiare i 2,5 milioni per una gru al terminal Bršica, altri interventi minori su attrezzature e acquisti in equipment e i 148.583 euro spesi per l’acquisto di un’imbarcazione di 10 metri per le operazioni di ormeggio.