PORDENONE – È di 109 milioni di euro il Piano industriale presentato oggi da Interporto centro ingrosso di Pordenone, che a luglio andrà in gara per il nuovo gestore del terminal ferroviario.
L’amministratore delegato dell’Interporto di Pordenone, Sergio Bolzonello, ha illustrato gli obiettivi sui quali si basa il progetto di sviluppo, da attuare con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia che ha già manifestato la propria di disponibilità con l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini.
«Vorremmo ricevere – ha spiegato Bolzonello – non finanziamenti spot dalla Regione, ma l’inserimento nel piano di azione della Regione stessa, considerando che Interporto Pordenone è un punto di riferimento anche per il Veneto e con il porto di Trieste a 90 chilometri. Noi non partiamo, quindi solo dal Friuli Venezia Giulia, ma siamo nella partita della logistica che comprende l’intero Nord-est».
La struttura, sostanzialmente controllata dalla Camera di commercio di Udine e Pordenone, intende modificare e ampliare la pianificazione urbanistica dell’area verso la zona industriale di Vallenoncello, con la sottoscrizione di un Accordo di programma con il Comune e la Regione. Ma anche dare vita ad un Consorzio di svi luppo economico locale per attuare le politiche industriali regionali, erogare servizi ad alto valore aggiunto e attrarre attività ad alto potenziale.
Tra gli obiettivi a breve termine, la grande scommessa si gioca sul rinnovo della concessione per la gestione del terminal ferroviario, oggi in mano a Hupac. Concessione che scade il 31 luglio 2025 e per la quale, già a partire dalle prossime settimane, Bolzonello ha intenzione di avviare una gara.
A prescindere dal vincitore, che potrebbe anche essere la stessa Hupac, le tematiche da affrontare non sono poche, ad iniziare dalla criticità nella manovra primaria, perché i treni devono passare per la stazione di Pordenone. L’istituzione della cosiddetta Stazione elementare, però, viene spostata di almeno un anno, perché è necessario concordarla con nuovo gestore terminal, oltre che con Rfi. Solo questo intervento richiederà una trentina di milioni di euro. Altri 3 milioni per aggiungere due binari, 1,5 per i binari destinati ad essere serviti da gru a portale, 15 milioni per le gru, 7,5 milioni per un nuovo fascio di binari e 13 milioni per un magazzino raccordato.
«Il piano industriale di Interporto Pordenone rappresenta un progetto molto interessante non solo da un punto di vista logistico, ma anche manifatturiero in quanto si prevede un nuovo Consorzio industriale di sviluppo locale nell’area del pordenonese e del suo hinterland. La Regione è pronta a sostenere questa progettualità, anche all’interno della programmazione finanziaria, in quanto risponde in maniera eccellente alle strategie individuate dall’Agenda Fvg Manifattura 2030, il grande piano di sviluppo regionale che individua proprio nella logistica, nell’export verso nuovi mercati e nell’attrazione di investimenti la chiave per la crescita economica». Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, partecipando alla presentazione del nuovo Piano industriale 2025-2030 di Interporto centro ingrosso di Pordenone Spa.
«L’idea alla base di questo Piano industriale – ha aggiunto Bini – è vincente: non possiamo essere solo una Regione dove transitano le merci, ma queste devono anche essere lavorate in Friuli Venezia Giulia, per attrarre nuove imprese e creare occupazione. Da qui si comprende che la vocazione dell’Interporto di Pordenone non può solo essere quella logistica, ma deve per forza essere anche legata al sistema molto dinamico della manifattura del territorio».