TRIESTE – L’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha ospitato nei giorni scorsi a Roma la conferenza di presentazione del progetto Adriacustoms.
L’iniziativa, cofinanziata dall’Autorità europea antifrode (Olaf), ha una durata di sedici mesi e mira a rafforzare la cooperazione doganale nell’area dell’Adriatico tra Italia, Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia.
Scopo di Adriacustoms, che coinvolge anche la Guardia di finanza e l’Ufficio del procuratore europeo, è quello di creare un quadro comune per i controlli doganali, per intensificare la lotta contro reati e frodi doganali, con particolare riferimento a narcotraffico, contrabbando, contraffazione e violazione dei diritti di proprietà intellettuale.
La collaborazione prevede una serie di attività di studio e condivisione di esperienze. Su tutte, quattro sessioni di formazione tecnica nei porti di Bari, Ancona, Durazzo e lo scalo montenegrino di Bar. Prodotto finale di Adriacustoms sarà un documento di programma contenente le linee guida di cooperazione concordate tra i Paesi coinvolti. Il documento sarà presentato a Trieste a marzo 2025, in occasione della conferenza conclusiva sul progetto.
«Adriacustoms conferma l’attenzione del nostro Paese nei confronti di un’area altamente strategica. Il dialogo e il confronto continuo delle idee è alla base della collaborazione doganale che unisce i Paesi che si affacciano sull’Adriatico» ha spiegato Andrea Mazzella, direttore Relazioni internazionali dell’Agenzia.
A margine della conferenza, il direttore ha incontrato Boris Kastelic, direttore del dipartimento delle dogane slovene, Vladimir Bulajić, direttore ad interim delle dogane montenegrine, e Marijana Bukić, ispettore specialista senior delle dogane croate.
Al centro dei tre colloqui, la possibilità di estendere la cooperazione in materia doganale alle attività antifrode e a favorire gli scambi commerciali.