TRIESTE – Il 12 maggio a Teheran, sei Paesi — Cina, Iran, Turchia, Kazakistan, Turkmenistan e Uzbekistan — hanno firmato un accordo strategico per sviluppare un nuovo corridoio ferroviario internazionale che collegherà la Cina all’Europa attraverso l’Asia Centrale e il Medio Oriente.
L’iniziativa mira a creare un’alternativa terrestre alle rotte marittime tradizionali, offrendo tempi di consegna più rapidi e maggiore stabilità.

L’accordo prevederebbe la realizzazione di una dorsale ferroviaria di circa 12.000 chilometri, con tariffe armonizzate, tempi di consegna coordinati e procedure doganali semplificate. Il progetto si inserisce in un contesto di crescente interesse per le rotte terrestri (Middle Corridor), a causa delle tensioni geopolitiche nel Mar Rosso e delle difficoltà di transito nel Canale di Suez.

Le autorità ferroviarie dei sei Paesi hanno concordato misure operative fondamentali per garantire l’efficienza del corridoio, tra cui tariffe unificate, sincronizzazione dei tempi di percorrenza e snellimento delle procedure transfrontaliere. L’obiettivo è costruire una rete ferroviaria affidabile e prevedibile, capace di attrarre investitori e operatori internazionali.

L’accordo assume anche un significato geopolitico: promuove l’integrazione economica regionale, rafforza la cooperazione tra Paesi che condividono interessi strategici e consente a nazioni come Iran e Turchia di consolidare il proprio ruolo di snodo logistico tra Asia ed Europa. Secondo stime preliminari, il valore complessivo degli investimenti infrastrutturali necessari per lo sviluppo del corridoio si aggira sugli otto miliardi di dollari.

Il corridoio Cina–Iran–Turchia si distingue per il passaggio attraverso l’Asia Centrale e l’Iran, regioni finora meno centrali nel traffico ferroviario globale, ma con grandi potenzialità di sviluppo. L’iniziativa potrebbe rappresentare un passo significativo verso la diversificazione delle rotte commerciali eurasiatiche e potrebbe avere un impatto rilevante sulla logistica europea, favorendo settori come l’elettronica di consumo, il tessile e i prodotti alimentari deperibili, che richiedono tempi di transito certi e contenuti.