TRIESTE – Un anno fa l’annuncio di nuovi investimenti, oggi la sigla per l’avvio dei lavori al terminal SIOT-Tal, che accoglie i carichi di petrolio greggio per l’oleodotto transalpino.
SIOT-Tal e Fincantieri Infrastructure hanno firmato oggi a Trieste, nella sede di Confindutria Alto Adriatico, l’accordo che proietta la struttura nel futuro, per quanto riguarda le attività proprie del terminal.
Nel dettaglio, si tratta di interventi per 44 milioni di euro che interesseranno i pontili di attracco delle petroliere cariche di greggio. Si tratta del singolo investimento più significativo nella storia della società.
Le attività previste includono l’installazione di pali di diverse lunghezze e diametri, la sostituzione di strutture in carpenteria metallica, l’aggiunta di nuovi ganci per l’ormeggio delle navi, l’installazione di nuove strutture come i “super cone fender” e i “fender panel”, e altre lavorazioni necessarie per adattare l’operatività alle nuove esigenze del traffico marittimo.
La prima fase, avviata quest’anno e che si completerà nel 2024, riguarderà il pontile 1; la seconda fase, programmata per il 2024-2025, si concentrerà sul pontile 2. Questa suddivisione mira a ottimizzare l’esecuzione degli interventi, riducendo al minimo l’impatto sulle operazioni correnti del terminal.
SIOT-TAL prevede di completare il progetto entro il 2025, confermando Trieste come il più importante hub del Mediterraneo per il trasporto marittimo di greggio, peraltro in linea con gli standard di sicurezza più elevati e le attuali esigenze del settore.
«Due anni di lavoro e il terminale marino sarà adatto per il futuro. Era necessario ripensare le strutture di ingegneria per gli approdi e abbiamo studiato per due anni e mezzo cosa bisognasse fare. Quanto deciso – ha spiegato oggi Alessio Lilli, presidente di SIOT e general manager di TAL – ci consentirà di mandare avanti l’attività per altri 50 anni. Attività che non è detto che sia quella di adesso» Le ipotesi, ha spiegato ancora Lilli riguardano i greggi sintetici, i carburanti sintetici più in generale o altri prodotti che dovessero trovare posto nell’oleodotto che inizia al porto di Trieste per raggiungere, lungo i suoi 753 chilometri, il Centro Europa, provvedendo al fabbisogno petrolifero di Austria (90%), Repubblica Ceca (50%) e Germania meridionale (100%).
Entro due anni, SIOT sarà in grado di rispondere alle esigenze delle raffinerie per come saranno tra 10-15 anni.

La stipula dell’accordo con Fincatieri Infrastructure è avvenuta dopo un’importante fase di negoziazione, soprattutto sugli aspetti tecnici.
«Siamo orgogliosi di contribuire alla realizzazione di un progetto così importante per la valorizzazione del territorio e con un partner strategico come SIOT – ha dichiarato Giorgio Bellipanni, amministratore delegato di Fincantieri Infrastructure Opere Marittime spa – . Il Gruppo Fincantieri, attraverso la sua controllata Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, ha fortemente voluto prendere parte ad un progetto di tale rilevanza per la Regione FVG, che vede una presenza consolidata e rilevante del gruppo con strutture che occupano direttamente circa 3600 addetti, e mettendo a disposizione di SIOT–Tal le competenze proprie del Polo Infrastrutture nella realizzazione di opere nell’ambito di lavori marittimi complessi. La capacità organizzativa, di programmazione e di realizzazione in massima sicurezza che Fincantieri vanta nella realizzazione di opere complesse oltre che nella prefabbricazione di carpenteria metallica saranno garanzia di qualità e rispetto dei tempi e degli elevati standard delle lavorazioni».
«Questo progetto da oltre 44 milioni di euro rappresenta un momento estremamente significativo nella storia di SIOT-Tal – ha aggiunto Lilli – e riflette il nostro impegno costante nell’assicurare un ambiente operativo sicuro e all’avanguardia tanto per chi lavora con noi che per il territorio in cui operiamo. La decisione di potenziare il Terminale Marino e di affidare i lavori a Fincantieri, una realtà industriale di primo livello e fortemente legata alla nostra regione, testimoniano la nostra volontà di creare partnership e valore sul territorio. Questi lavori non solo garantiranno la sicurezza delle nostre attività per i prossimi decenni, ma ci posizioneranno in modo adeguato per affrontare le sfide del futuro».
Il cantiere avrà un impatto sull’operatività del terminal petroli, ma non limiterà capacità di ricezione del greggio. SIOT-Tal è già in possesso delle stime sulle movimentazioni del prossimo biennio e dovrebbe essere in grado di ricevere il volume annuale previsto. In certi periodi dell’anno, i clienti sono già stati informati del fatto che l’approvvigionamento sarà gestito solo da due attracchi e non da quattro.