TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale del porto di Venezia ha pubblicato il bando di gara per il primo intervento del nuovo terminal container.
Si tratta dell’appalto per il I stralcio dell’ex area Montesyndial, che prevede il banchinamento sul tutto il fronte a mare (1627 metri), con un arretramento della sponda del Canale di circa 35 metri, per favorire l’accessibilità nautica ma anche per ragioni di sicurezza nell’operatività.
La cifra messa in gioco dal Commissario per l’opera – lo stesso presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio – è di circa 190 milioni di euro. Al totale si arriva sommando i 106 milioni dell’intervento principale agli oltre 70 milioni per l’opzione relativa all’asporto dei sedimenti. Si deciderà ion un secondo momento, a seconda della convenienza economica, se sarà l’Autorità di sistema portuale a doversli spendere direttamente, oppure se affidare lo smaltimento alla società che vincerà il bando. Il resto della spesa riguarda altre somme a disposizione su varie voci.
Il nome del documento che si riferisce al progetto è fuorviante perché ancora legato all’ipotesi originaria, cioè la realizzazione di un terminal container integrato alla piattaforma offshore: “Piattaforma d’altura al porto di Venezia terminal container Montesyndial”. Il nuovo terminal, in realtà. È svincolato da questa ipotesi e completamente autonomo.

L’intervento riguarda una superficie di circa 8,5 ettari, relativo appunto all’area di banchina, del piazzale retrostante entro i primi 50 metri circa dal nuovo filo banchina e lo scavo antistante per l’allargamento del Canale Industriale Ovest fino a quota di progetto (-12.50 m slmm).
Il nuovo terminal, una volta completato, avrà una capacità potenziale di oltre 1 milione di Teu/anno, e dovrebbe consentire una crescita complessiva del traffico portuale e un ridisegno complessivo del porto, grazie ad oltre 90 ettari di superfici e banchine. Il terminal si inserisce nella strategia complessiva di Porto Marghera e nel suo sviluppo in senso intermodale andando a dialogare, in futuro, con il Corridoio multimodale, frutto di un recente Accordo fra AdSP MAS, Regione del Veneto, CAV, Città metropolitana di Venezia e Comune di Venezia, che collegherà lo scalo con le reti di trasporto nazionale ed europea e consentirà di bypassare il modo ferroviario di Mestre, incrementando la sostenibilità ambientale del trasporto.