MONFALCONE – Traffico in crescita per FHP al porto di Monfalcone, anche grazie alle bramme d’acciaio per i laminatori del Friuli Venezia Giulia.
Presentati oggi i nuovi spazi del Gruppo che riunisce MarterNeri e Cpm, in attesa della fusione che sarà strategica per la crescita dello scalo, con nuove concessioni e sinergie già avviate. Sono state circa 689mila le tonnellate di bramme (la maggior parte importata da Marcegaglia) che negli ultimi 7 mesi sono transitate per il porto di Monfalcone, provenienti soprattutto dal Far East. Fra trasferimenti via chiatta e via treno, Portorosega è ormai diventato un hub per i laminatoti di San Giorgio di Nogaro, dove l’accesso via mare resta complicato, in attesa dell’escavo annunciato proprio in questi giorni.
Fhp Gestisce a Monfalcone il 75% del traffico del porto, mentre il network di Fhp opera il 36% del proprio traffico a Monfalcone. Il Gruppo, che segnala una crescita complessiva del 30% nell’ultimo semestre, produce circa l’80% del suo traffico fra Monfalcone e Venezia, mentre a livello nazionale gestisce quasi 1,8 milioni di metri quadrati di aree (con poco meno di 300mila metri quadrati di magazzini) e 5,8 chilometri di banchina. Oltre all’ad di FHP holding portuale Monfalcone, GianCarlo Russo, è intervenuto oggi alla presentazione anche Alessandro Becce, il manager alla guida di FHP holding portuale, assieme al presidente Umberto Masucci. Entrambi, nella descrizione delle caratteristiche del network, hanno sottolineato il legame particolare del Fondo F2i con il Friuli Venezia Giulia dove, oltre agli investimenti portuali, gestisce anche lo scalo aeroportuale di Ronchi dei Legionari (Trieste Airport).