TRIESTE – Non sembrano serie le conseguenze dello sciopero indetto per oggi dai sindacati dei ferrovieri in Austria, che ha paralizzato il traffico oltreconfine.
Qualche treno saltato e l’ipotesi di ritardi per i prossimi giorni. È questo ciò che ci si aspetta ai porti di Trieste e Capodistria come conseguenza dello sciopero che oggi ha bloccato la circolazione dei convogli (merci e passeggeri) in Austria. Ferme anche le sale operative, oggi per tutto il giorno era difficile anche programmare i “recuperi” dei prossimi giorni, anche se qualche soluzione preventiva era già stata messa in atto. Alcuni treni, che dovevano attraversare il territorio austriaco nella giornata di oggi, erano già stati fermati in partenza.
Nel mezzo tra Europa dell’Est e Europa Orientale, l’Austria è un importante snodo per gli itinerari dei convogli in partenza e arrivo nei porti di Trieste e Capodistria, che spediscono e importano al di fuori dei propri Stati di appartenenza la maggior parte della merce sbarcata o imbarcata, spesso attraversando proprio l’Austria.
«Non voglio escludere la possibilità di irregolarità su un treno o sull’altro, ma in generale mi aspetto che da martedì torneremo a servire i nostri clienti con la consueta qualità» ha dichiarato alla Tv di Stato l’ad di OBB (ferrovie austriache), Andreas Matthae.
Il principale sindacato dei ferrovieri aveva chiesto un aumento mensile di 400 euro per i circa 50mila dipendenti del settore, a fronte di un’offerta di 208 euro, più un pagamento una tantum di 1000 euro.
Questo di oggi è stato uno “sciopero di avvertimento”, dopo che un quinto round di negoziati era fallito ieri sera.