TRIESTE – Tra il 2026 e il 2030 la Regione Friuli Venezia Giulia investirà in nuove opere viarie e ferroviarie.
Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale a Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, in collegamento video con la tavola rotonda su “Politiche Regionali e corridoi TEN-T: Mobilità e Logistica”, tenutasi a Roma.
«Il Friuli Venezia Giulia ha un’ottima piattaforma logistica e collegamenti merci favoriti dalla posizione geografica strategica; stiamo lavorando per rinnovare e potenziare anche l’accessibilità in funzione turistica. Da questo punto di vista tra il 2026 e il 2030 abbiamo fissato i traguardi per alcune opere importanti sia sulla viabilità stradale che sulla rete ferroviaria» ha detto Amirante.
Per quanto relativo al trasporto merci, durante l’ultimo triennio la movimentazione in Teu di porti e interporti regionali è aumentata del 22%. Il numero di addetti nelle imprese attive rientranti nelle attività dei trasporti e dei servizi è pari a 372.164 (dato 2020) e ben 5.484 addetti sono riconducibili alle attività nell’ambito marittimo portuale, nelle ex province di Gorizia e Trieste. Il totale del personale impiegato stabilmente nei porti e negli interporti della regione è aumentato del 9,3% nell’ultimo triennio.
L’assessore ha quindi ricordato i lavori per la realizzazione della terza corsia lungo l’autostrada A4 che «a breve giungeranno fino al casello di Portogruaro con un completamento essenziale per la mobilità delle persone e per l’accessibilità della costa e delle mete estive». La Regione Friuli Venezia Giulia è impegnata inoltre, nello sfruttamento delle risorse del Pnrr destinate alle infrastrutture per il potenziamento della linea ferroviaria Venezia-Trieste, con l’obiettivo specifico di collegare l’aeroporto di Ronchi dei Legionari con i treni ad alta velocità «o quanto meno – ha specificato Amirante – con una linea tecnologicamente aggiornata per consentire di eliminare i limiti di 70 chilometri orari che rallentano la tratta e portarli a 200 chilometri orari, con un incremento anche del numero dei treni in transito». Questo genere di interventi, in grado di “avvicinare” Trieste e Venezia, viene ritenuto importante anche per lo sviluppo del settore crocieristico.