TRIESTE – I transiti dal Canale di Panama sono scesi del 29% nell’anno fiscale 2024, chiuso il 30 settembre scorso.
I transiti di navi sono stati 9.944 (2.856 neopanamax e 7.088 panamax), per un totale di 423 milioni di tonnellate di merci trasportate.
A causa della grave siccità, l’Authority del Canale ha introdotto restrizioni al pescaggio e al numero di transiti nel Canale per gran parte del 2023. Restrizioni che hanno iniziato ad essere allentate da metà gennaio 2024, con il ritorno alla normalità nei mesi successivi. I dati annuali mostrano che le navi portacontainer sono state quelle meno colpite dai disagi, mentre gasiere e portarinfuse hanno registrato riduzioni significative.
Nonostante la diminuzione dei transiti, però, i ricavi del Canale di Panama sono aumentati, anche se solo dell’1% toccando quota 4.99 miliardi di dollari.
I costi operativi – ha spiegato l’Authority – sono diminuiti del 5% e l’utile netto è aumentato di 300 milioni di dollari rispetto all’anno fiscale precedente.
Le principali strategie finanziarie attuate per raggiungere le entrate previste, comprendono il sovrapprezzo per l’acqua dolce, il miglioramento della resa idrica attraverso aggiornamenti strutturali e operativi, il potenziamento dei sistemi per le prenotazioni e le aste e le operazioni di servizio marittimo, che garantiscono maggiore efficienza.
Ricaurte Vásquez Morales, amministratore del Canale di Panama, ha sottolineato l’eccellente lavoro dei dipendenti che hanno affrontato la sfida climatica della riduzione delle precipitazioni causata da El Niño. «Le nostre strategie finanziarie sono integrate da iniziative ambientali per garantire la sostenibilità del canale in futuro. Questo approccio garantisce la nostra resilienza operativa e rafforza la nostra posizione finanziaria per una nuova era di investimenti» ha dichiarato Vásquez.
Le proiezioni per l’anno fiscale 2025 indicano un totale di 12.582 e 520 milioni di tonnellate di merci trasportate, con ricavi operativi a 5,62 miliardi di dollari.