TRIESTE – Il gruppo di ribelli Houthi dello Yemen ha annunciato che limiterà gli attacchi marittimi alle imbarcazioni collegate a Israele, solo se ci sarà piena attuazione del cessate il fuoco a Gaza.
“Affermiamo che, in caso di aggressione contro la Repubblica dello Yemen da parte degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito o dell’entità israeliana usurpatrice, le sanzioni saranno ripristinate contro l’aggressore”. Così l’Humanitarian Operations Coordination Center, intermediario tra gli Houthi e le compagnie di navigazione, in una comunicazione via email di ieri ai funzionari del settore marittimo.
Gli Houthi hanno lanciato attacchi missilistici e con droni contro quelle che hanno definito navi “collegate a Israele” nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden da novembre 2023, per solidarietà ai palestinesi nella Striscia di Gaza.
In risposta, la coalizione navale statunitense-britannica di stanza in quel tratto di mare, ha condotto regolari raid aerei e attacchi missilistici contro obiettivi Houthi per scoraggiare il gruppo, che ha invece allargato gli attacchi alle navi da guerra statunitensi.
Gli attacchi alle rotte commerciali nel Mar Rosso hanno portato a un dirottamento su larga scala delle navi in transito dall’Asia, dall’Europa e dal Mediterraneo verso il Capo di Buona Speranza, in particolare quelle delle principali linee di trasporto container.
Nel frattempo, gli Houthi continuano a trattenere la car carrier Galaxy Leader, dirottata il 19 novembre 2023, segnando l’inizio degli attacchi alle navi mercantili. L’equipaggio della nave di 25 marinai (17 filippini, due bulgari, tre ucraini, due messicani e un rumeno) è ancora in ostaggio da allora.