TRIESTE – Il tempo medio di attesa per una nave portacontainer al porto cinese di Shanghai scende sotto le 30 ore, a fine aprile il picco era stato di 69 ore.
La città che si sviluppa alle spalle dello scalo esce dal lockdown e, secondo VesselsValue, il porto è quasi tornato alle normalità. All’apice dell’ultima ondata dell’epidemia da Covid19, i tempi di attesa si attestavano attorno alle 69 ore, mentre negli ultimi giorni sono tornati alla media registrata in questo periodo dell’anno nei tre anni precedenti. Con la riapertura delle esportazioni, i terminal sono stati presi d’assalto e le compagnie di navigazione hanno riempito gli ordini per tornare sulle rotte verso Europa e Usa.
Nel frattempo i noli marittimi sembrano aumentare leggermente negli ultimi giorni, secondo l’indice settimanale compilato dalla Shanghai Shipping Exchange. Il 2 giugno, l’indice registrava lo 0,8% in più rispetto alla settimana precedente.
Resta ora da capire, dopo due mesi di blocco a causa del Covid, quanto velocemente le dinamiche commerciali potranno tornare alla normalità. I terminal di Shanghai, nel corso del mese di aprile, hanno perso quasi la metà della loro capacità di movimentazione a causa della mancanza di camion e di manodopera. Anche se la ripresa sui normali meccanismi dovesse essere rapida, in Europa e I Nord America c’è chi teme conseguenze proprio a causa dello sblocco.
Windward e Sea-Intelligence hanno analizzato la congestione generale e l’effetto sui porti gateway in procinto di ricevere le merci. Con la congestione molto più pesante in Europa, le infrastrutture statunitensi ancora inadeguate a gestire certi volumi e altri fattori, si produrranno effetti sulla catena di approvvigionamento globale. Il disordine nella riapertura renderà problematico l’arrivo a destinazione delle navi in export. Oggi sono ben 29 le navi in viaggio da Shanghai a Los Angeles e Long Beach, con una capacità di carico complessiva di poco più di 225.000 Teu.
Anche i porti europei, si teme,non sfuggiranno alla regola secondo la quale tutti i ritardi nelle soste in porto, anche di un solo giorno, possono avere gravi ripercussioni sull’affidabilità dei transit time complessivi dei container, già ai minimi storici (rapporto mensile Global Liner Performance di Sea-Intelligence).