TRIESTE – Raggiunto il traguardo del 50% per la costruzione del nuovo centro di produzione BAT (British american tobacco), nell’area gestita da Interporto Trieste.
Oggi la cerimonia per la posa in opera del tetto del capannone che, in zona Punto Franco, fa parte degli insediamenti industriali dei quali si sta occupando l’Autorità portuale tramite società partecipate. Non a caso all’evento organizzato da British american tobacco ha partecipato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, che ha rivelato nuovi contatti con BAT (per il progetto in corso sono previsti circa 500 milioni complessivi di investimento e centinaia di assunzioni dirette) per ulteriori collaborazioni.
«Qualche settimana fa siamo stati a Londra (sede BAT, ndr) per parlare anche di sviluppi futuri. Sono orgoglioso di aver ricevuto i complimenti per la nostra reattività. Oggi penso a ciò che faremo con BAT nei prossimi anni: i progetti sono tanti e anche molto innovativi» ha detto D’Agostino. Prosegue dunque l’attività di sviluppo economico da parte dell’Authority la quale – tramite Interporto Trieste – sta già pensando a nuove attività legaare alla multinazionale del tabaacco, che a Trieste sta per aprire un hub di alto livello. Si tratta 12 linee di produzione (su un’area di 20mila metri quadrati) di sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato e altro, mentre saranno sviluppati prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina. Quindi produzione, ma anche ricerca nell’area FREEeste, la nuova zona franca di Bagnoli della Rosandra.
«Il raggiungimento di questa tappa del percorso intrapreso con BAT rafforza il ruolo strategico dell’Interporto di Trieste ponendo le basi per ulteriori sviluppi industriali con questo importante player internazionale», ha ribadito Paolo Privileggio, presidente e ad di Interporto Spa. «Il progetto che Interporto di Trieste e BAT stanno sviluppando congiuntamente rappresenta un vero e proprio modello di integrazione virtuosa tra pubblico e privato dove le parti lavorano in modo sinergico per rendere concreta la prospettiva di creare nuove opportunità di innovazione, sviluppo e lavoro» ha concluso.
Sarà proprio Interporto (che tra i soci annovera anche Friuli, la finanziaria regionale e duisport) e realizzare il fabbricati necessari a BAT, che ha già siglato un contratto d’affitto a lungo termine.
La struttura mira a raggiungere elevate prestazioni in termini di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica. Il consumo di acqua sarà ridotto al minimo utilizzando il cosiddetto raffreddamento adiabatico a secco e raccogliendo l’acqua piovana. Inoltre, in futuro continui miglioramenti verranno apportati da un Sistema di Gestione dell’Edificio (Industry 4.0) con misurazione e controlli su scala completa, capacità di auto-apprendimento e auto-ottimizzazione (intelligenza artificiale) attraverso l’automazione dei sistemi di utility negli uffici, nelle aree di produzione e utility. Il capannone industriale sarà dotato di pannelli solari fotovoltaici ad alta efficienza che copriranno l’intera superficie del tetto, producendo oltre 1.200 MWh di elettricità all’anno, e di una centrale elettrica autonoma alimentata a biomassa che produrrà oltre 1.900 MWh di calore. A ciò si aggiungerà una fornitura di energia elettrica derivante al 100% da fonti rinnovabili.