TRIESTE – La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha lasciato il porto di Lyttelton (Nuova Zelanda) diretta in Antartide.
A bordo 27 persone tra personale tecnico e scientifico, oltre ai 23 membri dell’equipaggio.
Inizia così la missione della nave prevista per la 40° spedizione italiana in Antartide, finanziata dal ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche, e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (con sede a Trieste) per la gestione tecnica e scientifica della rompighiaccio Laura Bassi.
La nave, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, è partita dall’Italia a metà ottobre e dopo circa 60 giorni di navigazione ha raggiunto la Nuova Zelanda, passando attraverso il Canale di Panama.
La rompighiaccio navigherà per mesi nelle acque antartiche, per portare avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di sei progetti finanziati dal PNRA. La Laura Bassi sarà inoltre impegnata in attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare e di supporto e logistica alla base italiana in Antartide “Mario Zucchelli” (MZS). Nello specifico la missione si dividerà in due “leg”, vale a dire due campagne di ricerca.
La N/R Laura Bassi è oggi l’unica nave rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica in grado di operare in mari polari, sia in Antartide sia in Artico. È stata acquistata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nel 2019 grazie al finanziamento dell’allora Ministero dell’università e della ricerca – MUR e opera a supporto di tutta la comunità scientifica.
L’obiettivo principale della nave Laura Bassi è il supporto scientifico e logistico alle missioni polari italiane e al contempo consentire la ricerca oceanografica e geofisica dei ricercatori dell’Ente e della comunità scientifica nazionale ed europea a livello globale e, in particolare, polare. È una rompighiaccio categoria A classe PC5 ed è stata concepita come una nave speciale combinando in maniera ottimale sia capacità cargo sia di ricerca scientifica. Ha una stazza di 4028 tonnellate, è lunga 80 metri e larga 17 metri, ha un sistema di posizionamento dinamico che le garantisce un’elevata manovrabilità e un’accuratezza di stazionamento in un prefissato punto dell’ordine di 1 metro.