TRIESTE – Anche CMA CGM ha deciso di non far attraversare il Mar Rosso alle proprie navi e proprio a causa dei rischi nelle ultime settimane, gli Stati Uniti e altre nazioni alleate stanno creando una task force per proteggere le navi in transito nel Mar Rosso.
La decisione, che era nell’aria, è stata presa a seguito dei ripetuti attacchi con droni e missili balistici lanciati dalle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. Ad annunciarla dal Bahrain il Segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin.
I rischi conseguenti la gravità degli attacchi, molti dei quali hanno danneggiato le navi, ha indotto diverse compagnie di navigazione a ordinare ad evitare lo stretto di Bab el-Mandeb, il Mar Rosso e il Canale di Suez per raggiungere il Mediterraneo dal Far East, fino a quando la situazione non sarà risolta.
«Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva. Per questo oggi annuncio l’istituzione dell’Operazione Prosperity Guardian, una nuova importante iniziativa di sicurezza multinazionale» ha detto Austin.
Saranno Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna ad unirsi agli Stati Uniti nella nuova missione, ha spiegato Austin. Alcuni dei Paesi effettueranno pattugliamenti congiunti, mentre altri forniranno supporto di intelligence nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden.
Al momento, tre navi da guerra della Us Navy presidiano lo stretto di Bab el-Mandeb, proprio per scoraggiare e rispondere agli attacchi degli Houthi, mossi dalla volontà di sostenere i palestinesi nel confronto con Israele.
Intanto, l’ammiraglio Ossama Rabiee, presidente e amministratore delegato dell’Autorità del Canale di Suez, ha dichiarato che la navigazione attraverso il Canale di Suez scorre normalmente. L’Authority sta osservando da vicino le tensioni in corso nel Mar Rosso e sta esaminando il loro effetto sul traffico di navigazione attraverso il Canale, alla luce dell’annuncio che alcune compagnie di navigazione stanno spostando temporaneamente i loro servizi su altre rotte. L’Authority segnala che 55 navi sono state deviate lungo l’itinerario che passa dal Capo di Buona Speranza dal 19 novembre ad oggi. “Un numero significativamente basso se confrontato con il numero di 2128 navi transitate nel Canale in quel periodo” spiegano da Suez.