TRIESTE – La Regione Friuli Venezia Giulia ha nominato l’ammiraglio Aurelio Caligiore Commissario straordinario per l’Ufficio speciale che prenderà in carico le pratiche dei dragaggi al porto di Monfalcone.
La questione è particolarmente delicata perché gli interventi di escavo sono attesi da vent’anni e gli operatori hanno sempre fatto sapere che, se i fondali lo consentissero, a Monfalcone potrebbe arrivare altro traffico commerciale, evidentemente con navi di maggiori dimensioni.
Una situazione annosa che, per varie ragioni, non ha consentito finora gli interventi necessari lungo il canale di accesso allo scalo, gestito oggi dall’Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale.
Lo scorso ottobre la Commissione consiliare competente aveva dato l’ok per l’istituzione di un Ufficio speciale che si occupi degli escavi nei porti e nelle aree interessate nella regione Friuli Venezia Giulia. L’intenzione era quella di velocizzare le procedure e di evitare che un iter accelerato metta a rischio i funzionari con magistratura ordinaria e Corte dei conti, a causa di divergenze interpretative delle norme, già verificatesi in passato. Il Commissario (incarico da 77.642 euro, comprensivi degli oneri) non sarà esente da tali rischi, ma avrà il vantaggio di potersi occupare in esclusiva della questione.
La recente esperienza che lo ha visto al comando del Reparto Ambientale Marino, nell’ambito dell’attività di monitoraggio e controllo nel SIN (Sito inquinato di interesse nazionale) di Trieste, “conferma le peculiari competenze maturate nel corso della lunga carriera dell’Ammiraglio ispettore (CP) a.r. Aurelio Caligiore e la specifica conoscenza del territorio del golfo di Trieste” scrive la Regione nella delibera.
Nel frattempo, meno di un mese fa, è stata annunciata l’approvazione (da parte della Giunta regionale) della Variante localizzata al Piano regolatore portuale, che consentirà di intervenire sullo scalo. Manca un passaggio (a questo punto si presume solo formale) al Comitato di gestione dell’Authority. Poi la Capitaneria di porto potrà consegnare le aree della cassa di colmata e lo specchio acque alla ditta incaricata (la gara è già stata effettuata dalla Regione) di eseguire l’escavo.